È morto nella notte, ad 83 anni, Stefano Delle Chiaie, un politico italiano appartenente alle destra radicale e spiritualista, nonché fondatore di Avanguardia Nazionale.
Nato a Caserta nel 1936, aderisce a 14 anni al MSI. Dopo una serie di accuse per concorso di colpa in alcune stragi, come quella di Piazza Fontana, dell’Italicus e di Bologna, Stefano Delle Chiaie è stato latitane in Sud America fino al 1987. Proprio in Sud America, strinse amicizia con i più alti esponenti dei governi. Famosi erano i rapporti, ad esempio, con Pinochet. Proprio nel 1987, la Polizia italiana riuscì a catturarlo ed a riportarlo in Italia. Qui è stato processato e prosciolto in primo ed in secondo grado da ogni accusa di concorso di colpe nelle suddette stragi.
Al rientro in Italia, Delle Chiaie tenta un rientro in politica. Apre, tra non poche polemiche, una sede tv di Avanguardia Nazionale. Scrive sul blog del rinato movimento: “La repressione non ci piega, ci moltiplica“.
Anche dopo il rientro in Italia, Delle Chiaie non è stato esente da accuse per alcune stragi. Nel 1995, ad esempio, in quanto personaggio a capo di Avanguardia Nazionale, è stato indagato dal giudice Salvini per alcuni attentati ai treni.
Si è spento nella notte, a Roma presso l’Ospedale Vannini, a pochi giorni dal suo 83esimo compleanno.
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