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Napoli, come tutte le città italiane è alle prese con la crisi.
Anche Gino Sorbillo, il re della pizza napoletana, è vittima del periodo buoi dell’economia connesso al lockdown Coronavirus. Ovviamente i locali di Sorbillo così come quelli del resto dei pizzaioli partenopei sono chiusi. Per cui il noto imprenditore napoletano ha rilasciato queste dichiarazioni a Fanpage:
“Dovrò chiudere almeno quattro locali: quello sul lungomare di Napoli, che ha costi d’affitto molto alti, Zia Esterina al Vomero, ma anche due punti vendita di Milano, credo Olio a Crudo e Zia Esterina. Per ora l’unica pizzeria che funziona regolarmente è quella di Tokyo, dove si serve anche la pizza al tavolo.”.
In Campania infatti per ordinanza regionale più restrittiva di quella nazionale non è possibile nemmeno il cibo d’asporto o a domicilio. “Per noi – dice l’imprenditore partenopeo – sarebbe importante in Campania cominciare a riaprire per le consegne, garantirebbe una sopravvivenza minima, con 30-40 pizze al giorno per molti locali”. Il discorso sul rischio contagio connesso ai riders ? “Parliamo di cibo appena cotto e consegnato in tutta sicurezza – spiega Sorbillo – abbiamo ideato una confezionamento con pellicola alimentare che avvolge la scatola della pizza, che verrebbe confezionata appena uscita dal forno a 100 gradi, creando una camera d’aria bollente di sicurezza”.
Per il più noto pizzaiolo partenopeo questo sarebbe un primo passo che garantirebbe una minima sopravvivenza.
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