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“L’Organizzazione per la liberazione della Palestina e lo Stato della Palestina sono da oggi esentati da tutti gli accordi e le intese con i governi americano e israeliano e da tutti gli obblighi ivi previsti, compresi quelli di sicurezza” sono le parole di Abu Mazen, Presidente della Palestina, che di fatto rompe gli accordi con Israele e Stati Uniti aprendo così un nuovo periodo di forte tensione in Medio Oriente.
“Invito Israele ad assumersi i propri obblighi in quanto potenza occupante con tutte le conseguenze e le ripercussioni basate sul diritto internazionale e umanitario, in particolare la Quarta Convenzione di Ginevra” si legge nella dichiarazione presidenziale, pubblicato dall’agenzia statale Wafa. L’Organizzazione per la liberazione della Palestina precisa che si parla di “responsabilità per la sicurezza della popolazione civile nei territori occupati e delle sue proprietà, il divieto di punizioni collettive, del furto di risorse, dell’annessione di terra e di trasferimenti di popolazione dall’occupante agli occupati, che costituiscono gravi violazioni e crimini di guerra“.
Lo strappo tra Palestina ed Israele era già nell’aria da tempo, specialmente dopo le dichiarazioni del Governo Netanyahu-Gantz di voler annettere parte della Cisgordania.
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