Politica

Quota 100: 5 buoni motivi per abolire la riforma

Quota 100, una delle bandiere del Governo giallo-verde, è una zavorra per le casse. I “renziani” ne chiedono l’abolizione per abbassare il cuneo fiscale

Per il governo è il momento di ultimare la bozza del DEF da inviare a Bruxelles. Tra indiscrezioni e smentite pare che Quota 100 non sia al centro delle cosiddette rimodulazioni. La riforma che doveva aprire a un’abolizione definitiva della legge Fornero non sarà toccata. Dunque la legge verrà confermata fino al 2021.

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Per Conte e Di Maio sarebbe un’autogol elettorale abrogare una legge di cui sono stati, insieme all’ex alleato Salvini, grandi sostenitori. Ora l’alleato è diverso. Il PD non ha mai parlato di cancellare la norma, mentre sono esponenti di Italia Viva, che parlano di “abolizione necessaria e irrinunciabile per una Manovra che tagli veramente le tasse.”

Luigi Marattin, esponente di Italia Viva e professore di Economia Politica all’università di Bologna, traccia i punti critici di Quota 100 parlando di “riforma più ingiusta degli ultimi anni”. Analizzando le parole di Marattin e la legge in questione, possono essere formulati 5 motivi per i quali la riforma va abolita, o quantomeno modificata pesantemente.

  1. Quota 100 non abolisce la Fornero

    Quota 100 non è una riforma strutturale delle pensioni, ma una prepensionamento anticipato, con penalizzazione, una misura temporanea che dura fino al 2021. Dal 2021 infatti se non saranno stanziati i soldi verrà automaticamente cancellata. Una misura temporanea che non scalfisce la legge.

  2. Non ha creato nessun posto di lavoro

    Dovevano essere assunti tre giovani per ogni pensionato. Saranno, se va tutto alla grande, uno ogni tre pensionati. Anche in questo caso, le aspettative create da Di Maio e Salvini si sono scontrate con una realtà drammatica. La realtà è, infatti, molto complicata. Mandando in pensione 55mila lavoratori pubblici, si è creato un vuoto nei reparti infermieristici e nelle forze dell’ordine. Questo vuoto non può essere colmato, a causa della mancanza di fondi statali per le clausole di salvaguardia e dall’impostazione della riforma tutta in deficit.

  3. La legge non ha funzionato

    C’è un “tiraggio” inferiore rispetto agli otto miliardi in previsione, se ne risparmieranno probabilmente quattro.” Queste le parole di Pasquale Tridico, presidente dell’Inps. La causa sarebbe delle penalizzazioni previste dalla legge per chi va in pensione anticipatamente. Il tetto minimo che era stato fissato di 200 mila domande è a rischio flop.

  4. La misura la pagano i giovani

    Come dice Pasquale Tridico, saranno 4 miliardi invece che 8 ma quel costo lo pagano comunque i pensionati di domani. Già, perché Quota 100 va ad appesantire i conti dell’Inps, già claudicanti di loro.

  5. Quota 100 potrebbe segnare la vera discontinuità con il Governo precedenteSe il Governo PD-M5S vuole essere vera contrapposizione a Salvini servono segnali forti. Sull’immagrazione l’esecutivo è tiepido, non vuole sbagliare e regalare voti al leader leghista. Su Quota 100 potrebbe segnare il passo, chiarendo l’inutilità della riforma e spiegando come i soldi risparmiati possano far veramente crescere l’economia, tagliando il cuneo fiscale.
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Redazione ZON

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