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Recensione Return to Monkey Island: i gamer impazziscono di nostalgia

Sono passati circa 30 anni dal lancio del primo video game Monkey Island. Ora, sul merchandising della nostalgia che attira sempre, i fan hanno finalmente messo le mani su Return to Monkey Island, il sesto capitolo della saga.

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Gli scrittori del gioco non sono stati gli unici a tornare. Ancora protagonista della scena Guybrush Threepwood, affiancato dalla moglie avventuriera Elaine, accompagnato poi dll’antagonista spettrale LeChuck.

Tornano i vecchi puzzle, contornati dall’atmosfera tipica dell’insult sword fighting, una battaglia a colpi di insulti. Resta invariato anche il team sonoro: la soundtrack è nuova ma rimanda alle vecchie tracce degli anni scorsi.

Non è tutto rimasto come prima però, (fortunatamente). Il team si è molto impegnato nella sezione grafica, salutando per sempre il sistema punta e clicca, ormai superato e non più affascinante come un tempo. I doppiatori di Guybrush, Elaine e Murray il teschio parlante sono tornati e, mentre la voce di LeChuck (Earl Boen) è andata in pensione, Jess Harnell costituisce un sostituto più che adeguato.

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Per quanto riguarda le difficoltà dei puzzle, questi sono semplificati da un libro dei suggerimenti di Guybrush, cosa non molto apprezzata dagli amatori del gioco. Come se il senso stesso del gioco fosse stato stravolto per far spazio alla brevità. Ma a compensare la caduta di stile della difficoltà, ci pensa la storia del gioco.

Return to Monkey Island è ambientata in un paradiso tropicale pieno di bizzarro e inatteso humor, e pirati spavaldi. Ma le battute mancano dello spirito originale, dell’acume che conquistava i gamer in passato.

A dispetto di tutto ciò, il gioco ci è piaciuto? Assolutamente sì. La saga brilla di luce propria da anni ormai, e, seppure con qualche piccolo errore di stile e di tecnica, Return to Moneky Island ha sicuramente (ri)conquistato tutti.

Chiara Gioia

La scrittura è per chi vuole leggere, la buona scrittura è per chi vuole amare. Ed io, umilmente, ambisco sempre alla seconda. Sono Chiara. Classe '97, di Salerno. Chiara di nome e di fatto, cerco sempre di esprimere al meglio ciò che penso e, quando non riesco, provo con la scrittura. Laureata in Lingue presso l'Università di Salerno, mi sto specializzando in Comunicazione presso la stessa. Scrivo principalmente di cronaca e gossip. Parlo anche di serie tv che ho apprezzato e non, di film che ho amato oppure odiato. Sognatrice cronica, romantica, idealista. Mi piacciono i gatti, il vetro soffiato, i mandala, gli Avengers, l'alba scorta per caso. Odio il caffè, i film in bianco e nero, chi parla troppo (ci sono già io),chi parla troppo poco. Sogno un giorno di lavorare in qualsiasi settore che riguardi una tastiera e qualcosa da commentare o editare.

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