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La Manovra Economica approvata ieri sera dal Consiglio dei Ministri, prevede modifiche sostanziali anche per quanto riguarda il Reddito di Cittadinanza: il sussidio sarà completamente abolito nel 2024, per essere comunque sostituito da una nuova formula di sostegno alla povertà, ma già nel 2023 sono previste alcune novità.
La più importante di tutte riguarda la categoria dei cosiddetti “occupabili” percettori del Reddito di Cittadinanza: a partire dall’anno prossimo, le persone tra i 18 e i 59 anni che non abbiano a carico un minore, un disabile o una persona con più di sessant’anni, potranno fare richiesta del sussidio per soli 8 mesi (a fronte dei 18 mesi rinnovabili previsti dall’attuale fisionomia del provvedimento). Il beneficio decade qualora il percettore non frequenti i corsi di formazione o di avviamento alla professione che saranno considerati obbligatori dalla nuova riforma o quando lo stesso rifiuti anche una sola offerta di lavoro congrua.
Previsti, infine, maggiori controlli su quanto dichiarato dai percettori del Reddito di Cittadinanza in sede di presentazione della domanda, attraverso attestazione ISEE, e sugli enti preposti a inserire nel mondo del lavoro i cittadini percettori del Reddito.
La revisione del Reddito di Cittadinanza, fino alla sua totale abolizione nel 2024, mira a riportare nelle casse dello Stato circa 734 milioni di Euro, con i quali dovrebbe essere finanziato un nuovo sussidio per le fasce più deboli della popolazione.
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