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Referendum: una giornata storica tra stranezze e polemiche

Referendum di grande rilievo che ha profondamente smosso i cittadini, grandissima affluenza ma tante stranezze e polemiche

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I sondaggi, dopo la chiusura delle urne danno avanti il no, la vittoria è ormai certa.

Una affluenza notevole si era notata già verso le ore 12.00 con il 20% di votanti che si erano già recati alle urne. La giornata è stata segnata da diverse stranezze e curiosità.

Alcuni votanti hanno deciso di fare degli esperimenti con le matite, portandosi dietro dei foglietti di carta per vedere se le matite erano indelebili o no; anche Piero Pelù ha fatto un esperimento del genere facendo mettere a verbale che le matite erano irregolari e non a norma. Poi tutto si è sistemato: sono state fornite altre matite.

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Verso il pomeriggio è venuta fuori un’altra polemica (stavolta più seria): ampia affluenza al nord (oltre il 60%) e bassa al sud (intorno al 40%) e anche qui il solito luogo comune sui social che invitava i meridionali ad andare a votare, a smuoversi dalle loro sedie ed esercitare il diritto di voto, quale elemento indispensabile per poter dare un contributo al futuro dell’Italia.

In tutto questo marasma bisogna però dire che oggi si è consumata una giornata storica: un voto fortemente significativo per il futuro della nazione, forse per questo anche l’affluenza è lievitata; il cambiamento della costituzione non è certo il referendum sull’acqua (che pure è importante, certo), cambiare la costituzione significa cambiare l’impalcatura del modello strutturale, il regolamento dei regolamenti, il pilastro della democrazia. Muovere quel pilastro, dargli una scossa, può significare creare un vero e proprio terremoto, e, si sa, dopo un terremoto non è semplice rimettere tutto a posto. Se dovesse vincere il no, una delle ragioni è anche questa. Abbiamo una costituzione che sicuramente è scritta bene ed è equilibrata, ma non sappiamo una modifica così profonda a cosa può portare (e considerata la valutazione di alcuni costituzionalisti non promette nulla di buono).

C’è un proverbio che dice che “chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia e non sa quel che trova” – ed è forse proprio il caso di questa giornata.

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Redazione ZON

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