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Roma-Lazio 3-0: nel segno di Abraham con la gemma di Pellegrini

La Roma di José Mourinho (stra)vince il derby contro la Lazio: non c’è storia all’Olimpico, bastano 40 ai giallorossi per prenderselo e vendicare così l’andata. Un 3-0 senza appello che ridà credibilità alla squadra dello Special One e probabilmente aprirà qualche processo nell’ambiente biancoceleste.

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Un derby deciso da due protagonisti tanto attesi alla vigilia: Lorenzo Pellegrini e Tammy Abraham. Il trionfo della Roma porta la loro firma. Un successo vitale dopo le tante sofferenze nelle ultime giornate.

Il primo tempo perfetto

Sotto gli occhi – tra i tanti – di Francesco Totti e Vincenzo Montella (due protagonisti di un Lazio-Roma finito 1-5 nel 2002), bastano 56 secondi per capire l’andazzo del Derby della Capitale. La Roma sblocca con un calcio d’angolo calciato direttamente verso la porta da Pellegrini che si stampa direttamente sulla traversa ma il pallone finisce addosso ad Abraham, il quale fa esplodere l’Olimpico con la zampata a porta sguarnita. Quello dell’inglese è la rete più veloce realizzata nella storia del derby tra Lazio e Roma.

I giallorossi di Mourinho interpretano alla perfezione la partita, nonostante qualche timore iniziale: su tutti, Zalewski appare timoroso alla sua prima da titolare nel Derby. Ma col passare dei minuti, anche il classe 2001 carbura e sulle fasce diventano dolori per la Lazio. Ma il secondo gol arriva dalla destra: l’asse Mkhitaryan-Karsdorp funziona alla perfezione ed Abraham diventa il Re di Roma con la doppietta personale che gli permette di salire a quota 23 in stagione. La squadra di Sarri appare allo sbando e la Roma controlla sempre di più.

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A mettere la ciliegina sul primo tempo perfetto ci pensa Lorenzo Pellegrini. Davanti al Pupone, il capitano giallorosso si esibisce in un calcio di punizione meraviglioso che si incastra sotto l’incrocio dei pali e fa venire giù l’Olimpico di fede giallorossa. Da qui al 48′ sono protagonisti gli “olè” del pubblico ad irridere i calciatori biancocelesti. Emblematico però l’atteggiamento di José Mourinho, il quale chiede alla Curva Sud di rimanere concentrata sulla partita, così come ai suoi calciatori. Al duplice fischio, Irrati sembra porre la fine della partita più che al primo tempo.

Lazio ridimensionata?

Non serve raccontare molto del secondo tempo: Abraham si divora la possibilità della tripletta per rendere ulteriormente indimenticabile la sua serata e quella di squadra e tifosi giallorossi. La Lazio attacca ma è praticamente sterile davanti con Felipe Anderson, Immobile e Pedro messi completamente fuori-gioco e mai davvero pericolosi.

Pertanto si passa direttamente alle considerazioni: il duro ko impartito nel derby potrebbe suonare come un importante campanello d’allarme per la Lazio di Maurizio Sarri. Tre gol subiti nei primi 40′ e mai davvero consistente in zona offensiva, arrivando praticamente alla resa senza poter avere diritto di replica. Oltre al ko c’è anche il controsorpasso della Roma in classifica (ora 5a): un doppio colpo duro da digerire nell’ambiente biancoceleste. Si puntava a ripetere la prestazione dell’andata ed invece Mourinho mette in scacco matto Sarri e lo tramortisce sotto ogni punto di vista.

Il derby mette a nudo le lacune tecniche della Lazio: la difesa fa acqua da tutte le parti, Milinkovic Savic e Luis Alberto nulli quando in giornata ‘no’ mentre per l’attacco (orfano di Zaccagni) è stato già detto. Lotito sarà sicuramente scontento della prestazione offerta ed i tifosi puntano il dito contro Igli Tare per aver costruito una squadra non all’altezza del calibro di Sarri, soprattutto per i ricambi.

La stagione entrerà nel suo rush-finale dopo la sosta: la Lazio non ha più obiettivi (fuori da Coppa Italia ed Europa League), rimane solo la possibilità di conquistare almeno l’accesso alla seconda competizione europea per porre una base da cui ripartire nella prossima stagione.

Nando Armenante

25 anni da Cava de' Tirreni, studente presso la facoltà di Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Salerno, indirizzo Editoria. Giornalista pubblicista dal 30 settembre 2020. Porto avanti la passione ed il sogno di diventare giornalista, in particolare scrivendo di sport (di calcio in particolar modo) ma anche di attualità, su tutto ciò che accade nella città in cui vivo e sull'intero territorio.

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