Si arriva allo scontro muro contro muro. La nave Sea Watch 3 contro il Governo italiano (in particolare, contro Matteo Salvini). La ONG vaga da 12 giorni nel Mar Mediterraneo con a bordo 42 persone soccorse. Proprio per questo, in virtù del negato sbarco, si è rivolta alla Corte di Strasburgo per chiedere all’Italia di consentirlo. La Corte ha rivolto una serie di domande sia alla nave che al Governo italiano. Questi ultimi dovranno rispondere entro oggi pomeriggio.
La Corte, in base ai suoi regolamenti, potrebbe chiedere di adottare delle misure urgenti per impedire violazioni dei diritti umani.
“Questo è il percorso tracciato negli ultimi giorni dalla Sea Watch. Disegna il confine tra acque territoriali italiane e quelle internazionali. Lo vedete? Lo stanno percorrendo forzosamente 42 persone che l’Europa, continente di 500 milioni di abitanti, non vuole. Quarantadue.” ha scritto l’ONG battente bandiera tedesca ieri sera, tramite un post su Twitter. Tramite un’immagine, infatti, quest’ultima ha mostrato il percorso della nave ai confini delle acque territoriali italiani a sud e ad est di Lampedusa.
Il problema è che ora, tramite la sua richiesta alla Corte dei Diritti Umani, potrebbero scattare vere e proprie sanzioni pesanti per l’Italia. Perché una cosa è fare i “bulli” senza criterio, un’altra è contravvenire a regole stabilite da trattati internazionali, che sono stati decisi tra l’altro anche dalla stessa Italia. Un vero e proprio cane che si morde la coda.
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