Sin da quando la sigaretta elettronica è entrata in commercio, promettendo un risparmio economico ed un guadagno in termini di salute, sono stati in molti a dubitare delle sue proprietà. L’incerta composizione dei liquidi utilizzati, infatti, non sembra avere effetti meno gravi rispetto a quelli ben noti delle sigarette tradizionali.
A tal proposito, uno studio presentato in occasione del meeting scientifico dell’American College of Cardiology da Mohinder Vindhyal, della University of Kansas School of Medicine, ha mostrato dei numeri a dir poco sconvolgenti. La ricerca che ha coinvolto oltre 96 mila persone, ha dimostrato statisticamente che l’utilizzo, anche sporadico, di e-cig aumenta il rischio di infarto del miocardio e di ictus fino al 55%.
Spiega Vindhyal: “Quando il rischio di attacco di cuore aumenta del 55% tra coloro che usano le sigarette elettroniche rispetto ai non fumatori, non vorrei che nessuno dei miei pazienti e dei miei familiari le fumasse. Abbiamo anche visto che indipendentemente dalla frequenza d’uso, quotidiana o più sporadica, chi le fuma resta sempre a maggior rischio cardiovascolare“.
Si tratta, quindi, solo di numeri e non di una spiegazione vera e propria del fenomeno. Certo è che i residui della combustione generano sostanze altamente nocive al pari delle normali sigarette. Per buona pace di coloro i quali credono di arrecarsi meno danni.
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