Secondo un sondaggio Ixè, il protrarsi dello
stallo istituzionale, con la mancanza di un governo a oltre un mese dalle elezioni e dopo ben due giri di consultazioni, sta avendo un peso sul consenso delle forze politiche. Il rischio di voto anticipato è certo concreto, e i sondaggi potrebbero rivelarsi utili cartine di tornasole nel capire le dinamiche in atto nell’opinione pubblica. A detta di Ixè, il PD avrebbe perso, nelle ultime settimane, ben due punti percentuali.
Dal 18,7% dello scorso 4 marzo, i dem sarebbero oggi al 16,6. Non va certo meglio alle altre forze dell’alveo progressista, che siano più a destra o a sinistra del Pd: +Europa, la lista liberal-europeista capitanata da Emma Bonino, è crollata dal 2,5 all’1,4; mentre l’alleanza di Socialisti, Verdi e civici riuniti nella lista “Insieme” passa dall’1,1 allo 0,7. In tutto,
la coalizione di centrosinistra lascia sul terreno 3,6 punti percentuali. Crescono invece le forze uscite vincitrici dalle elezioni: i 5 Stelle, partito più suffragato il 4 marzo, salgono dal 32,6% al 34%. Nella coalizione di centrodestra, vincente anche se non in possesso dei numeri per governa da sola, la
Lega di Salvini cresce in maniera esponenziale: dal 17,4% arriverebbe infatti al 21%. Sale di poco Fratelli d’Italia (dal 4,3 al 4,6%) mentre
crollano Forza Italia (dal 14 al 12,3%) e Noi per l’Italia-Udc (ormai ridotto, sembra, allo 0,6%). Complessivamente, però, grazie a
Lega e Fdi, il centrodestra sale dal 37 al 38,7%.
Se si votasse oggi, dunque, probabilmente lo scenario cambierebbe poco: il centrodestra uscirebbe comunque vincitore, ma non è detto che avrebbe i numeri per governare (occorrerebbe vedere i collegi uninominali). Il tripolarismo, pertanto, sembra