La SpaceX, del magnate Elon Musk, ha rivelato che dal 2017 la capsula orbitale da trasporto Dragon V2, sarà la prima privata a portare gli astronauti sull’ISS
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Elon Musk, un nome una garanzia: amministratore delegato e CTO della
Space Exploration Technologies Corporation (SpaceX), chairman della
Tesla Motors e, come se non bastasse, cofondatore del metodo di pagamento
PayPal.
Dopo le tante soddisfazioni e gli innumerevoli traguardi raggiunti nella propria vita, il magnate sudafricano ha annunciato che la capsula orbitale da trasporto
Dragon V2 della sua SpaceX porterà gli
astronauti della NASA sulla ISS a partire dalla fine del 2017. Dragon V2 è un velivolo spaziale
free-flying concepito per portare in orbita persone e carichi. Dragon scrisse la storia nel
2012 quando fu la
prima capsula cargo privata a trasportare un carico sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e tornare sulla Terra intatta, traguardo precedentemente raggiunto solo da agenzie spaziali governative. Sebbene fino ad ora abbia trasportato soltanto carichi, la capsula Dragon è concepita e disegnata per trasportare umani. Dagli accordi recenti con la NASA, infatti, è previsto un
test flight nel giro di 2-3 anni. Dragon può trasportare un
payload (carico più equipaggio) pari a
6000 kg al lancio e 3000kg al ritorno, ha una capacità di
25 metri cubi al lancio e 11 al ritorno. La sezione pressurizzata della capsula è in grado di trasportare sia carico che equipaggio. Al di fuori della parte pressurizzata sono alloggiati i
motori Draco. Ogni capsula Dragon ospita
18 generatori di spinta divisi su quattro stadi, due dei quali ne ospitano quattro e altri due che ne ospitano cinque.
GNC bay door e pannelli solari aperti sulla capsula Dragon V2
Dopo il lancio, Dragon si separa dal razzo (rocket engine) e i propulsori Draco gli consentono di raggiungere la ISS. Fuori dalla sezione pressurizzata è installato anche il
GNC (Guidnace Navigation and Control). Racchiusi all’interno della bay door sulla parete frontale di Dragon, ci sono gli strumenti necessari per la navigazione e il controllo della spacecraft: sensori laser, sensori inerziali vengono utilizzati durante il volo libero e nella fase di approccio all’ISS. Il tronco dal quale si estendono i pannelli solari ha un volume di 14 metri cubi e si stacca dalla capsula prima che rientri nell’atmosfera terrestre. Nel complesso, il velivolo ha un
altezza di 7.2 m, un diametro di 3.7m, ha una
durata in orbita di circa 2 anni ed è stata concepita per trasportare un massimo di
7 persone, superando la capacità delle Soyuz russe.
Il sistema di motori Draco permette di atterrare sulla superficie terrestre in fase di rientro, senza l’ammaraggio cui siamo soliti assistere per velivoli del genere. Anche i sistemi di sicurezza di Dragon sono all’avanguardia, come ha dimostrato il
test di salvataggio (pad abort) dello scorso
6 maggio. Anche gli interni hanno una cura senza precedenti e l’ampio utilizzo della fibra di carbonio conferisce confort e resistenza. L’ambizioso Musk sogna di poter portare l’uomo su Marte, ma già enorme e impensabile è il livello che ha raggiunto con la produzione della Dragon V2, della quale la SpaceX non può che essere fiera. [ads2]