Il mito di Niobe va in scena e inaugura il nuovo corso dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este di Tivoli. In particolare, esattamente a due millenni dalla morte di Ovidio, al Santuario di Ercole Vincitore va in scena una tragica storia al femminile. Infatti, si tratta della storia di Niobe, che vide i suoi 14 figli cadere sotto gli strali di Apollo e Artemide per essersi vantata della propria fecondità. La donna, pietrificata dal dolore, rimase al mondo in forma di roccia e il suo pianto fu mutato in una fonte eterna.
E dimmi che non vuoi morire. Il mito di Niobe è a Tivoli fino al 23 settembre. L’iniziativa offre l’occasione di ammirare per la prima volta dopo un complesso restauro il gruppo scultoreo dei Niobidi di Ciampino, rinvenuto nel 2012. Inoltre, l’Antiquarium del Santuario si apre a un lungo viaggio nel tempo, per raccontare l’evoluzione del mito attraverso i secoli.
Alla mostra, sono presenti preziose ceramiche antiche a figure rosse e marmi o fregi rinascimentali. Inoltre, si tratta di un percorso non soltanto visivo, ma anche letterario, immaginario e musicale, a partire dalle suggestioni della magica poesia di Ovidio.
La mostra dedicata alla regina Niobe è a cura di Andrea Bruciati e Micaela Angle, e rappresenta un punto di svolta nella storia dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este. Infatti, il complesso di Tivoli da poco è organismo autonomo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
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