Dopo averla sbugiardata in tutte le maniere possibili, il Movimento 5 Stelle cede alle richieste della flat tax. Oggi si segna il punto di non ritorno del partito politico
Il
Movimento 5 Stelle attualmente è
in perpetua metamorfosi. Ogni giorno che passa, si evidenzia sempre di più la vera natura del partito: non più movimento di protesta (com’era all’inizio dei tempi), ma semplice
partito che funge da equilibratore politico. Il partito, ora, è la
DC degli anni duemila. A confermarlo, vi è non solo l’alleanza di
Governo con la
Lega di
Salvini, ma soprattutto il
contratto di Governo. Il Movimento 5 Stelle vuole mantenere
un profilo alto con l’Unione Europea (cosa su cui, magicamente, sembra riuscito a convincere i leghisti, almeno per ora). Dall’altra parte, vi è un punto cruciale che segna la “discesa negli inferi” del partito politico:
la flat tax. Fonti del partito, durante l’incontro tra Di Maio e Salvini, hanno spiegato come questa possa portare benefici al Paese: “
C’è una fortissima convergenza tra M5S e Lega sulla flat tax, che presenta enormi benefici sul ceto medio. La flat tax è un elemento interessante che può essere concepita senza che sia né troppo penalizzante per i ceti bassi né troppo vantaggiosa per quelli alti.” Peccato che segni
un’incredibile cambio di rotta, per non dire un pauroso controsenso rispetto a quanto affermato in campagna elettorale. Infatti, vi è
sul blog del Movimento 5 Stelle
un accurato articolo che sbugiarda la flat tax e mostra come effettivamente sia deleteria per le casse dello Stato italiano, nonché incostituzionale. Ma
ora è tutto a posto e la flat tax è perfetta, anzi aiuta gli italiani. Se il Governo a tinte giallo-verdi comincia così, per gli italiani si prospettano
tempi duri.