Il mondo dello spettacolo ci è sempre stato descritto come lussuoso, avido e frivolo. Forse questa fantasiosa immagine non sarebbe impressa nelle masse se non fosse stato per film passati alla storia come Eva contro Eva.
Un film che con i suoi continui richiami al mondo del teatro, alla televisione e alla stessa Hollywood, più che una pellicola del grande schermo sembra un catapultarsi nei dietro le quinte.
Margo Channing (Bette Davis) è una diva teatrale dalle immense doti recitative. Quasi per caso, una sua fan, Eva (Anne Baxter) riesce a incontrarla. Le due faranno presto amicizia, e mentre Margo inizierà a dar fiducia all’apparente innocua giovane, quest’ultima si insidierà nei rapporti della diva, arrivando a scavalcarla.
Eva diventerà la nuova celebrità, la nuova attrice per cui gli sceneggiatori scriveranno personaggi e copioni appositi. Ma il tempo a Hollywood è giustiziere, e la dolce Eva si trasformerà in un’ardita nostalgica.
Il tramonto del successo è dietro ogni orizzonte nel mondo hollywoodiano. Eva diventerà l’antagonista di se stessa, e soprattutto del suo successo.
Eva contro Eva è un perenne e continuo scontro con la realtà dei fatti. Prima che lo facesse ogni altro film, il regista polacco Makiewicz descrive e denuncia i vizi degli attori e delle celebrità.
Attraverso una trama che si sviluppa su se stessa, Eva contro Eva mette in contrapposizione il passato contro il futuro, ponendo il film al centro della linea temporale, quel presente che marca i dettagli di una società all’interno di un cambiamento scalzante.
Quelle celebrità che sono tali per i fan e per gli applausi, e non tanto per la persona che si cela dietro le maschere del teatro. Eva compie un viaggio in cui la nemesi diverrà se stessa e i suoi anni che col tempo straborderanno.
Un destino fatale e inevitabile che prima la vede colpevole, poi vittima. Prima spettatrice, poi celebrità. Makiewicz diventa un costruttore di matriosche mettendo al proprio interno situazioni che si evolvono come la vita. Crescere, realizzarsi e poi morire. Questo per tutti i personaggi che segnano le vicende della pellicola.
Eva contro Eva è ancora oggi detentore del record di candidature agli Oscar: ben 14. 6 sono state le statuette poi portate a casa. Era l’edizione del 1951, quando per Eva contro Eva venivano distribuite le categorie come: Miglior Film, Miglior Regia, Migliori Costumi, Miglior Sonoro, Miglior Sceneggiatura non Originale e Miglior Attore non Protagonista.
Un numero di candidature solamente equiparato a distanza di quasi cinquant’anni dal colossal Titanic. Per poi approdare nella storia hollywoodiana più recente con La La Land nell’edizione dello scorso anno.
Eva contro Eva pone l’accento sulle situazioni – non troppo cordiali – di una Hollywood in continua inestricabile evoluzione nel dopoguerra. Ruoli fittizzi che vanno e vengono, attori e maschere con momenti di gloria e destini di ricordi. Resta lo spettacolo e la meraviglia. Quella per il teatro, quella per il cinema, quella per la televisione. Tutto ciò per l’unica cosa ne valga veramente la pena: gli applausi della folla.
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