Signori si nasce, Totò e gli equivoci della vita
Totò e il successo del film del 1960 “Signori si nasce”: le ambiguità della vita che portano a rincontrarsi
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La pellicola riproduce la storia di due fratelli, Pio titolare di una nota attività e Zazà nobile decaduto, amante del teatro. Fra i due non c’è un bel rapporto a causa della vita immorale di Zazà, ma per una serie di equivoci e fraintendimenti i due si ritrovano a condividere un destino comune che li porterà a unirsi di nuovo e riappacificarsi.
Zazà ormai sul lastrico chiede aiuto al fratello e, rifiutato, finge il suicidio. Quando il fratello pentito si presenta a casa per salvarlo lo trova in compagnia di una giovane donna, Patrizia.
L’ironia che ha caratterizzato gran parte dei suoi lavori porta a risolvere la situazione in modo poco drammatico. Pio aiuterà Patrizia e Zazà nel loro sogno di realizzare uno spettacolo.
Nel cast Peppino De Filippo. Il sodalizio tra i due, che ha preso parte in quasi tutti i suoi lavori, ha contribuito senz’altro al successo del film.
“Signori si nasce ed io lo nacqui modestamente”: frase celebre del film è rimasta più che nella storia del cinema nei modi di dire comuni.
In fondo il “principe della risata” come da tanti è ricordato l’attore e regista napoletano è rimasto nella storia dell’Italia oltre che del grande schermo.
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