Father.IO, la realtà è il tuo nuovo videogioco!
Father.Io: ready to transform the world in the next-generation videogame? È questo il motto del nuovo real-life shooter sviluppato dal game studio americano Proxy42. Sembra interessante. Ma ci sono pro e contro…
Nella nostra rubrica Tech ZON, totalmente rinnovata, vi parliamo di tecnologia e nuove frontiere del web. Siete connessi? Siete “nerd”? Allora, tenevi pronti per un grande viaggio nel cyberspazio di ZON… Ogni mercoledì, ore 15.
[ads2] FATHER.IO – I The Jackal dicono che sarà “una figata pazzesca”. Cosa succederebbe se un videogioco invadesse la vita reale?
Stiamo parlando di Father.IO, il “Real Life Massive Multiplayer First Person Shooter”, ovvero lo sparatutto compatto multigiocatore che si gioca nella vita reale. L’idea è di Francesco Ferrazzino, 36enne toscano, CEO e fondatore di Proxy42 (azienda americana con core team rigorosamente italiano), che ha recentemente lanciato una campagna di crowdfunding per finanziare la realizzazione del gioco e produrre i primi 5 mila pezzi.
Naturalmente, per la pubblicità in Italia si è affidato ai numeri 1 del “viral marketing” nostrano, ovvero i giovani The Jackal, proprietari della casa di produzione indipendente che ha sede a Napoli, conosciutissimi (anche dai non “addetti ai lavori”) per le loro serie “Gay Ingenui”, “Lost in Google”, “Gli effetti di GOMORRA LA SERIE sulla gente” e tantissime altre.
Il video-promo dei simpatici geek napoletani c’informa che siamo liberi di contribuire con 59 dollari alla “genesi” di Father.IO, gioco che, stando alle parole di Ferrazzino, trasformerà ogni angolo delle città nello scenario di un videogame. Ma siamo proprio sicuri che sia una buona idea?
Le critiche sono già nate spontanee da parte di alcuni Youtubers come Oscuro Deviato, ma ciò che lascia perplessi è l’attrazione che esercita vivere in un mondo virtuale rimanendo in quello reale. Rischio incidenti/danni accidentali/lavaggio del cervello/incitazione alla violenza 100%? Non proprio. A molti gamers, questo gioco piace. Qualcuno l’ha anche già testato, e non solo oltreoceano.
L’idea è molto intrigante, unico neo: cosa accadrebbe se le nostre città fossero invase da ragazzini impazziti che scorrazzano in maniera convulsa ed incontrollabile, distraendosi dai pedoni ignari o, peggio ancora, rischiando di non guardare a destra e sinistra prima di attraversare su una via trafficata? Ai posteri l’ardua sentenza? Il voto di ZON Magazine: 9,5.
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