Libia, Di Maio non condivide la chiusura dei porti
Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio si scontra con Matteo Salvini sugli immigrati della Libia. E sostiene la linea del ministro della Difesa
Il Governo, sull’ennesima questione cruciale, mostra ancora una volta visioni radicalmente opposte. Il teatro, questa volta, è la Libia, e ad intervenire sulle politiche migratorie è il vicepremier Luigi Di Maio. Il pentastellato si scontra a muso duro, con le misure e le parole proferite dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
“Quella di chiudere i porti per impedire gli sbarchi di migranti è una misura risultata efficace in alcuni casi. Ma è pur sempre occasionale. Di fronte a un intensificarsi della crisi, questa strategia non basterebbe. Salvini convinca Orban ad accettare le sue quote di migranti.” ha dichiarato Di Maio.
“C’è una crisi in corso. Il Governo la sta monitorando giorno dopo giorno. L’obiettivo è garantire la sicurezza del nostro Paese e dell’area, delle aziende italiane e dei nostri militari che svolgono un lavoro straordinario a sostegno della popolazione locale. Bisogna avere testa in questi momenti e lavorare con responsabilità. Quel che sta accadendo non è un gioco, non è Risiko in cui uno si diverte a fare il duro con l’altro. Le parole hanno un peso.” ha poi concluso il leader pentastellato.
Quest’ultima linea, dunque, si va a sovrapporre a quella già dettata dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Salvini ha trovato un altro oppositore, ed è di quelli importanti.
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