Sea Watch, la Farnesina indica 4 Paesi UE pronti ad accogliere
Il Ministero degli Esteri conferma che Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e altri hanno dato l’ok. Dopo la Sea Watch, però, proseguono gli sbarchi
Ci siamo, si entra nel vivo delle trattative. La procedura di redistribuzione dei migranti della Sea Watch è stata ufficialmente attivata. A margine del G20 di Osaka, Giuseppe Conte ha spiegato che la procedura è stata ufficialmente avviata, e che a breve i migranti verranno ricollocati. Tra gli stati membri dell’UE che hanno dato la disponibilità, la Farnesina ha elencato Francia, Germania, Lussemburgo e Portogallo. La nave della ONG tedesca batte infatti bandiera olandese, ma L’Aja non ha nessun obbligo nei suoi confronti.
“Non posso anticipare nulla ma posso dire che ci sono tre o quattro paesi disponibili alla redistribuzione dei migranti della Sea Watch.” ha dichiarato Giuseppe Conte.
Intanto, Salvini ha ribadito la sua posizione: “Se l’UE fa quello che deve fare e l’Olanda pure, se tutti fanno il loro dovere il caso si chiude in qualche ora e gli italiani tornano a occuparsi di altro. Mi dicano dove vanno e me lo firmano. Faccio come San Tommaso, vedere per credere, visto che per troppe volte hanno fatto promesse che non hanno mantenuto.”
La portavoce dell’ONG, Giorgia Linardi, ha comunicato che già in precedenza la nave aveva preso contatto con il Governo olandese. Quest’ultimo, però, non era stato collaborativo.
Intanto, però, gli sbarchi a Lampedusa non sono mica finiti. Sfruttando l’attenzione mediatica posta sul caso “maggiore”, stamattina a Lampedusa, è arrivata un’altra piccola imbarcazione con 16 tunisini a bordo. A questo punto, la domanda diventa legittima: perché di questo caso analogo (seppur in maniera minore) non si è fatto proprio menzione? La risposta è tutta da evidenziare nella partecipazione mediatica, che ora è concentrata tutta sull’altra ONG.
Per cui, in segreto, il piano anti-sbarchi promesso da Salvini continua a non funzionare. Minimamente.
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