17 Maggio 2022 - 20:04

Giornata mondiale contro l’omofobia: ecco le canzoni più significative da ascoltare

Giornata mondiale contro l'omofobia: ecco quali sono le canzoni italiane più significative, intense e famose

giornata internazionale omofobia

Oggi 17 maggio 2022 è la Giornata mondiale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia. Questa ricorrenza, conosciuta anche con l’acronimo inglese Idaho (International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia), è riconosciuta dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite. Scopriamo, insieme, quali sono le canzoni più belle e più intense da ascoltare oggi.

Canzoni italiane contro l’omofobia

Andrea – Fabrizio De Andrè (1978)

La meravigliosa canzone di Faber dal titoloAndrea” è principalmente un brano contro la guerra. Tuttavia mette in evidenza anche l’atteggiamento che caratterizza gli omosessuali. L’opera musicale parla, infatti, di un amore passionale e stupendo che unisce due uomini: uno morto in guerra e l’altro che non sopravvive alla scomparsa dell’amato. Nella prima strofa Fabrizio De André dipinge un “Andrea” già logorato dal meraviglioso connubio amore/dolore:

“Andrea aveva un amore Riccioli neri
Andrea aveva un dolore Riccioli neri”.

La seconda strofa esplica, in modo poetico, la causa del dolore. L’uomo di Andrea è morto in battaglia, sui monti di Trento:

C’era scritto e la firma era d’oro era firma di re

Ucciso sui monti di Trento dalla mitraglia”.

Successivamente l’uomo amato ci viene descritto con termini estremamente delicati:

“Occhi di bosco soldato del regno profilo francese
E Andrea l’ha perso ha perso l’amore la perla più rara
E Andrea ha in bocca un dolore la perla più scura”.

Andrea, distrutto dal dolore, decide di seguire il suo amore e di lasciarsi morire:

Andrea gettava Riccioli neri nel cerchio del pozzo
Il secchio gli disse – Signore il pozzo è profondo
più fondo del fondo degli occhi della Notte del Pianto.

Lui disse mi basta mi basta che sia più profondo di me”.

Giornata mondiale contro l’omofobia: Eva-Eva, Subsonica (2002)

“Eva-Eva” parla dell’amore fisico tra due donne. Eva sfiora Eva, la delicatezza che ama altra delicatezza fino a fondersi in un circuito sensoriale infinito e superbamente tenero, seduttivo, ancestrale:

“Così Eva intacca Eva

Confondendo i segni ed i sensi

Tra le arcate del sudore

Un giocattolo che si apre:

Abile

Forbice

Complice

Vanità”.

Il desiderio si edifica nella femminea oasi di due anime. La vanità diventa complicità ed abilità ed i respiri si intrecciano, ricordando quasi un fenomeno metereologico:

“Puoi chiamarlo nuotare, se ti spaventa, o forse amore… atmosferico”.

Brillantini, Tricarico (2002)

La canzone di Tricarico è molto intensa e dal profilo altamente psicologico. I brillantini ricoprono un maglione ed il rossetto sottolinea una bocca curiosa ed autentica. La gonna rossa avvolge un corpo da uomo che vuole capire se stesso. L’immagine non è nulla. L’immagine del nostro corpo che bacia, candida, gli specchi non è altro che l’espressione mediatica e delirante di un sistema fragile, di un meccanismo che schematizza la femminilità e la mascolinità e ne annulla le particolarità:

“E l’immagine è un’illusione io posso diventare quello che mi pare
Per trovare, per capire che l’assoluto non è la mia mente
E proprio in fondo e dove il sogno e il desiderio non c’è paura”.

L’amore e la paura

La libertà e la paura sono due amanti fedeli, non si lasciano scardinare dal tempo che passa. Il tempio dorato aspetta i due uomini e il calore dei loro respiri. Tutto si colora di una delicatezza infantile e pura. In ogni singolo istante si avverte un sentimento profondo e carico di emotiva irriverenza:

“E io sto andando amore in un tempio dorato
Dove ci sono i fichi, il miele e il caco
Domani dormiamo assieme
Ci vediamo alle otto”.

Il trucco: arte psicologica che vibra

Il trucco delinea lo sguardo e gli orecchini abbelliscono un corpo che non rispecchia pienamente l’anima che contiene. Ma, in fondo, un corpo con la sua materia limitata e perfettamente ordinata potrà mai raffigurare totalmente la vastità del suo sentire, che è sconfinata e senza logiche?

“E voglio truccare i miei occhi e con gli orecchini e poi passeggiare
Così vestito da donna e mi accorgo che io sono la donna più bella
La donna più bella, la donna che voglio e sogno io nella mia testa”.

Giornata mondiale contro l’omofobia: Gino e l’Alfetta di Daniele Silvestri (2007)

La canzone del noto artista Daniele Silvestri presenta un ritmo incalzante ed intenso. Le note sembrano fare l’amore con le parole e sembrano condurre ad un’unica e sola verità: “Sono gay”.

L’attrazione tra i due uomini è potente, è un sole nascosto in una stanza vuota, è il segreto inconfessabile che ha il sapore di sentimenti e carezze. Tutto è in movimento, persino i battiti del cuore si coniugano ad un sentimento quasi adolescenziale che si contrappone alla presenza di una figura femminile, stabile ed immutabile:

“Maria, sei sempre mia/ Sei l’unica possibile/

Ma di Gino, io mi fido un po’ di più/ Lui mi conquista e mi rilassa

Gino ha i miei stessi punti di vista”.

“Maria, sei sempre mia/ Sei l’unica possibile/

Ma di Gino, io mi fido un po’ di più/ Lui mi conquista e mi rilassa

Gino ha i miei stessi punti di vista”.

Le ragazze stanno bene, Le Luci Della Centrale Elettrica (2014)

“Le Ragazze Stanno Bene è uno dei brani più viscerali di “Costellazioni”, quarto disco de Le Luci Della Centrale Elettrica. La canzone parla dell’amore tra due donne, un amore che ha il sapore della notte e della profondità:

“Mezzanotte e i passanti si tengono a distanza
Chiara aspetta con le quattro frecce
Sara che aspetta di cadere incendiando il cielo come un meteorite.
E pensa: sei più bella adesso mentre sfiorisci,
sei come i fondali oceanici che resteranno sconosciuti,
di ritorno dai tuoi viaggi di quattro anni”.

L’amore di Chiara e Sara è segreto e vivo come il sole che illumina i fondali oceanici. Un dialogo interno e costante le unisce, nascoste nei loro giubbotti invernali per difendersi dal freddo dalla sera. Un lembo di pelle, uno soltanto, forse gli occhi, per non perdersi la magia dell’umidità che fa l’amore con i capelli ed i pensieri sparsi tra le luci delle metropolitane anonime.

“Nonostante il flusso costante di gente senza lavoro
di compro oro compro oro
respirando lentamente Chiara celebra la sensazione
della primavera finalmente in arrivo e del suo treno al binario uno.
E pensa: Sara sei ancora più bella la sera quando sei stanchissima,
sei ancora nella mia memoria interna,
sei l’interpretazione dei sogni che non riesco a ricordarmi”.

Chiara ama la stanchezza di Sara: le sue palpebre dolci di sonno e di sogni. Chiara sente scorrere Sara nelle vene, come un veleno mellifluo. Una droga al sapore di miele d’acacia che si attacca al palato, all’anima e alle viscere.

“Rientrano in casa e appena dentro si sentono benissimo i rumori e le voci degli altri appartamenti ma è tutto perfetto, è tutto perfetto.

Forse si trattava di accettare la vita come una festa,
come ha visto in certi posti dell’Africa.
Forse si tratta di affrontare quello che verrà
come una bellissima odissea di cui nessuno si ricorderà”.

Il loro legame è immortale, è forte ed il vociare indistinto degli altri è solo un sottofondo flebile al cospetto della loro alchimia. Nessuno ricorderà il loro dolore, nessuno saprà mai della loro lotta alla sopravvivenza. Chiara e Sara hanno ucciso il sapore del pregiudizi e l’hanno sostituito con la meraviglia dei loro baci. Guardatevi intorno: in un luogo indistinto queste guerriere irradiano luce perché sono felici ed innamorate.

Giornata mondiale contro l’omofobia: chi siamo noi, per davvero?

Noi non siamo i nostri corpi o il nostro genere. Noi siamo, in realtà, tutto ciò che non si potrà mai e poi mai definire. I corpi ricamati sugli schermi dei nostri social non sono tutto ciò che abbiamo, le realtà stereotipate e perfette racchiuse in un frame non raccontano nemmeno l’1% della nostra storia. Noi, in realtà, siamo la nostra testa. Lei, solo lei, suprema, fiera e dolcissima può immaginare e creare. Solo lei può farci capire che, in verità, conta più il sapore di un pensiero che la predisposizione casuale della materia. Eppure, se noi tutti, senza definizione alcuna, amassimo questa materia così com’è e l’accettassimo nella sua stasi o nel suo legittimo desiderio di cambiare non si diffonderebbe solo amore infinito in questo cosmo chiamato Terra?

Questo è per la Giornata Mondiale Contro L’Omofobia.