Phython, Java, C: la stranezza dei nomi nei linguaggi di programmazione
Dare un nome a un linguaggio di programmazione, per esempio, è un po' come dare un nome a un figlio secondo alcuni: è una decisione abbastanza personale su cui molte persone avranno delle opinioni, a prescindere dalla vostra scelta.
Vi siete mai chiesti cosa si nasconde dietro la storia del nome di un marchio, di un prodotto o di un’azienda? Nel mondo di Internet, la cosa si fa ancora più interessante e intricata perché c’è una marea di roba che diventa virale e non sappiamo bene nemmeno come. Dare un nome a un linguaggio di programmazione, per esempio, è un po’ come dare un nome a un figlio secondo alcuni: è una decisione abbastanza personale su cui molte persone avranno delle opinioni, a prescindere dalla vostra scelta. Ma come funziona e come sono nati i nomi di Phyton, Java o Perl?
Linguaggi di programmazione e nomi
Un linguaggio di programmazione è un modo in cui i programmatori (o sviluppatori) comunicano con i computer. I linguaggi di programmazione consistono in un insieme di regole che consentono di convertire i valori delle stringhe in vari modi di generare codice macchina o, nel caso dei linguaggi di programmazione visuali, elementi grafici.
JavaScript e Python, due dei linguaggi più popolari nel settore delle startup, sono molto richiesti. Questi linguaggi sono anche considerati i migliori linguaggi di programmazione da imparare per i principianti. Ma da dove vengono i nomi di questi linguaggi?
Un nome è qualcosa che resta
La scelta di un nome, specie se deve fare effetto, può essere veramente ardua. Pensiamo a Winnita Casino, molto ‘catchy’ come direbbero gli anglofoni, ma non immediato per chi non riesce per forza a mettere insieme la parola ‘win’ (vincere/vinita) con le prime tre lettere del paese Italia, a cui si rivolge. E se anche questa fosse solo una delle interpretazioni o coincidenze? Chissà.
Quando si sceglie, per esempio, un linguaggio di programmazione da imparare, è facile essere intimiditi o semplicemente confusi dai nomi. Ma spesso il nome di un linguaggio di programmazione non ha nulla a che fare con la sua funzionalità o facilità d’uso. A volte si tratta solo di un nome che i programmatori hanno scelto per capriccio, per scommessa o a caso. Eppure, alcuni nomi restano impressi. Detto questo, conoscere alcuni fatti divertenti sulla storia dei linguaggi di programmazione può essere utile e anche divertente.
Estrazione e reporting: Perl
Creato dallo sviluppatore americano Larry Wall nel 1987, Pearl è diventato subito Perl per evitare plagi. Una buona base per un acronimo, anzi un back-acronimo, di Practical Extraction and Reporting Language. Insomma, se la parola ‘perle’ in francese indica qualcosa di prezioso, qui parliamo di estrazione e reporting di rilievo. Il punto di forza principale del Perl è l’elaborazione del testo, dall’analisi alla manipolazione e non solo.
Il rubino Ruby
Yukihiro Matsumoto, detto “Matz”, si è ispirato al linguaggio di programmazione Perl e voleva dare al suo linguaggio il nome di un’altra gemma. Ma parole come diamante o zaffiro erano troppo lunghe da ricordare e digitare, così ha optato per Ruby, un gioiello molto bello.
L’ispirazione viene dal caffè: Java
Nel 1991, James Gosling si affacciò alla finestra del suo ufficio in cerca di ispirazione per il nuovo linguaggio di programmazione, fresco fresco: Java. Con ‘Oak’ (quercia) c’erano troppi potenziali problemi di copyright, così l’azienda optò per una sessione di brainstorming per trovare un nuovo nome, che dovesse suonare vivace e rivoluzionario ma facile da ricordare. Fu il caffè Java, da cui il logo di una tazza di caffè presente, che diede l’impulso e, considerando che “i programmatori bevono un sacco di caffè”, il nome gli si addice.
Java, o Jawa in indonesiano, è il nome di una grande isola dell’Indonesia che produce un caffè forte, scuro e dolce. Il suo nome può essere fatto risalire alla parola sanscrita yavadvip, dove yava significa ‘orzo’ e dvipa ‘isola’. Java è un termine gergale per indicare il caffè negli Stati Uniti fin dal 1800.
Niente caffè, niente Java: JavaScript
Nel 1995, Brendan Eich inventò JavaScript in soli 10 giorni, il cui nome non è realmente legato a Java, quanto piuttosto a un antenato comune, C. Infatti, inizialmente si sarebbe dovuto chiamare Mocha, poi LiveScript e infine JavaScript. Insomma, poche cose in comune se non un pezzo di nome!
Un serpente per Phyton
Una genialata di marketing abbastanza inconsapevole: Guido Van Rossum, il programmatore olandese che ha inventato Python nel 1991, in un blog del 2016 afferma che voleva semplicemente onorare il genio comico irriverente del Monty Python’s Flying Circus. Niente che ha troppo a che vedere con la parola ‘pitone’, che deriva dal greco antico Puthón, il nome di un enorme serpente ucciso dal dio Apollo, anche se poteva benissimo starci qualche riferimento.
Python non è però un serpente grosso e cattivo, è un linguaggio molto accessibile e una scelta abbastanza popolare per i principianti del mestiere.
C e C++
Un nome non proprio creativo per C, nato dai Bell Labs negli anni Settanta e frutto dell’ingegno di un informatico di nome Dennis Richie. C era il seguito di un linguaggio di programmazione chiamato B. Insomma, poca originalità. Poi, nel 1983, un altro programmatore dei Bell Labs di nome Bjarne Stroustrup ideò “C with Classes”, poi ribattezzato C++. Certo, avrebbero potuto chiamare questo nuovo linguaggio D, ma il ++ fa riferimento a un operatore per incrementare una variabile in C, quindi, C++ significa proprio “incrementa C di 1”. Un po’ nerd, ma può piacere no?
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO