28 Ottobre 2024 - 09:55

Maxi blitz anti-caporalato nella Piana del Sele: 16 arresti per sfruttamento e truffe sui permessi di soggiorno

Le operazioni illecite degli indagati, risultando operanti fin dal 2020, avrebbe consentito l’inserimento stabile di almeno 240 cittadini extracomunitari che, sprovvisti di permesso di soggiorno, venivano inquadrati come lavoratori stagionali

In data odierna, ufficiali di PG in servizio presso la Compagnia Carabinieri di Eboli, coadiuvati da personale del Comando Provinciale di Salerno nonché delle Compagnie Carabinieri di Padova, Montella e Torre del Greco, hanno eseguito una ordinanza applicativa di misure cautelari personali emesse dal GIP del Tribunale di Salerno, su richiesta di questa Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 16 persone di cui:

  • 2 sottoposti alla custodia in carcere;
  • 11 sottoposti alla custodia domiciliari;
  • 3 sottoposti all’obbligo di dimora;

Ai predetti risulta contestato a vario titolo per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti in materia di immigrazione e falsi nonché di devastazione, incendio e altri innumerevoli reati in danno di campo agricoli e colture.

L’ipotesi accusatoria, allo stato condivisa dal GIP ma suscettibile di diverse valutazioni nelle successive fasi di giudizio, assume che gli indagati abbiano sfruttato la disastrosa attività nella Piana del Sele legata alla manodopera a basso costo, in assenza totale di trasparenza, allo scopo di favorire il reclutamento e lo sfruttamento della stessa per l’impiego comportante, attraverso prodotti documentali falsi e irregolari, il rilascio di autorizzazioni al flusso stagionale. Tale operazione illecita, risultando operante fin dal 2020, avrebbe consentito l’inserimento stabile di almeno 240 cittadini extracomunitari i quali, sprovvisti di permesso di soggiorno, venivano inquadrati come stagionali. Le attività di indagine avrebbero altresì permesso di accertare una serie di falsi contratti di lavoro per i quali sarebbe stata pagata la somma di circa 3.000,00 euro, di cui 1.300 diretti ai titolari delle organizzazioni predisposte al rilascio del nulla osta stagionali.

Il provvedimento cautelare è ovviamente suscettibile di impugnazione e le accuse così formulate saranno sottoposte al vaglio del giudice nelle fasi ulteriori del procedimento.