7° Arte: #18 A Qualcuno Piace Caldo – La commedia che riscalda
“A qualcuno piace caldo” (“Some Like It Hot”) è un film del 1959 diretto da Billy Wilder. Una commedia esilarante con Tony Curtis, Jake Lemmon e Marylin Monroe
Ambientato nell’epoca del proibizionismo in quel di Chicago degli anni venti, Wilder si affaccia sulla storia per mettere in scena una brillante commedia. Il tragicomico prende istantaneamente il sopravvento in quella che si dimostra essere una delle pellicole di maggior spasso e divertimento della storia del cinema americano.
Cambiare genere è tutta un’altra musica
Il sassofonista Joe e il controbassista Jerry vivono all’interno della precaria e violenta Chicago. Alla ricerca di un lavoro sicuro, si imbattono fin dalle prime scene della pellicola in situazioni poco piacevoli. La strage di San Valentino guidata da Al Pacino prende forma e importanza narrativa in un film che tutt’altro si caratterizzerà per il genere poliziesco o di cronaca mafiosa.
L’esuberanza dei due infatti accompagnerà lo spettatore per tutta la durata di “A qualcuno piace caldo”. Nonostante una presentazione tutt’altro che rosea, il film di Wilder inscena subito dopo la comicità e le situazioni bizzarre dei suoi protagonisti.
Joe e Jerry diventano presto due musiciste all’interno di un’orchestra totalmente femminile. Wilder trasforma i due simpatici protagonisti trasformandoli in donne. Una trasformazione che compie anche delle interessanti evoluzioni all’interno di A Qualcuno Piace Caldo e che rende la prestazione degli attori sicuramente non irrilevante.
È tutta un’altra musica quando si cambia genere. Joe diventa Josephine, Jerry diventa Daphne. Ma oltre a cambiare il loro aspetto – il tutto scandito da costumi da Oscar – saranno anche i loro punti di vista: sull’impatto sociale, sulle relazioni, sul matrimonio.
Sensualità e ingenuità: Marilyn Monroe
È doveroso aprire una piccola parentesi sul personaggio di Zucchero. Donna sensuale ma altrettanto ingenua. “Sono poco furba“, così si descrive fin dalle sue apparizioni sullo schermo. Con il vizio di bere e suonatrice di ukulele all’interno di un’orchestra diffidente nei suoi confronti.
Marilyn Monroe stravolge l’immaginario collettivo e si instaura definitivamente – grazie al successo di pubblico e critica per A Qualcuno Piace Caldo – nella cultura Pop e nell’ammirazione di un mondo incantato dalla sua bellezza.
Una bellezza spontanea e quasi non voluta. Esattamente come Marilyn che incarna il personaggio più vicino al suo essere e alla sua essenza affascinante. Prima di tante donne, attraverso la loro bellezza ha rivoluzionato il ruolo della figura femminile all’interno della storia del cinema.
Il vivace colore della commedia
Come ben sappiamo, anche durante gli anni Cinquanta portare sul grande schermo una pellicola a colori risultava ancora problematico. Ancora più problematico se alla regia un Wilder richiedeva determinati dettagli artistici. Uno su tutti l’aspetto visivo della trasformazione di Joe e Jerry.
Nonostante il bianco e nero con cui è stato girato A Qualcuno Piace Caldo, la vivacità della commedia rende la pellicola continuamente frizzante e variopinta. Merito di un cast non indifferente e di una regia che ebbe il coraggio di trasformare tristi eventi realmente accaduti in soggetti tragi-comici che rimangono tutt’oggi nella memoria della storia del cinema.
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