13 Settembre 2018 - 13:17

Alessandro Borghi parla del suo ruolo in “Sulla mia pelle”

Alessandro Borghi "Sulla mia pelle"

Convince e commuove Alessandro Borghi nel ruolo di Stefano Cucchi in “Sulla mia pelle”. L’intervista di Netflix all’attore

A poche ore dal rilascio di “Sulla mia pelle” (qui la nostra recensione), Netflix ha pubblicato un’ intervista ad Alessandro Borghi che presta corpo e anima alla vicenda giudiziaria di Stefano Cucchi.

L’attore romano, lanciato dal film postumo di Claudio Caligari “Non essere cattivo”, ha raccontato che inizialmente era molto spaventato dall’idea che il film potesse essere in qualche modo strumentalizzato. A convincerlo è stata poi la forza della sceneggiatura, che dà corpo e voce alle oltre 10.000 pagine di verbali.

ho capito che non avrei mai potuto accettare che questo film venisse fatto da qualcun’altro

Alessandro Borghi ha poi parlato del percorso che l’ha portato a dare verità al personaggio di Stefano Cucchi. Un viaggio in cui ha alternato la preparazione documentaria a quella fisica, che ha significato per lui un significativo dimagrimento.

Stefano era molto minuto. nella scena dell’ascensore sembravo davvero un ragazzino

Riguardo alle scene che lo hanno colpito di più, Borghi ne cita due: quella in cui Stefano abbraccia suo padre prima di essere trasferito in carcere (“Credo che mai nessuno in vita mia mi ha fatto mettere la testa sul suo petto”), e quella in cui Stefano decide per la prima volta di raccontare la sua verità, rimanendo inascoltato.

Alessandro poi si sofferma sull’accoglienza tributata al film durante il Festival del Cinema di Venezia:

Ci e’ stato rimandato indietro tutto l’amore che abbiamo messo nel fare questo film

E dichiarando poi, ancora una volta,il suo amore per il cinema Borghi pone l’accento sull’onestà intellettuale che serve affinchè la settima arte sia un potente mezzo sociale, la stessa onestà intellettuale che ha riconosciuto nel lavoro del regista del film, Alessio Cremonini.

L’intervista si chiude con una sorta di appello di Borghi che asserisce: “Il film è una ricostruzione reale. Non costringe nessuno a prendere le parti di qualcuno. Il segreto è sedersi, guardare e semplicemente farvi una vostra idea“.

 

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