Alessandro Gassmann, Lojacono e Balestra a confronto

Uno è un ispettore di Polizia a Pizzofalcone, l’altro un professore di Filosofia: entrambi “operano” su Rai1 ma non hanno in comune solo l’interprete

Oltre cinque milioni di telespettatori (share del 25,3%) hanno seguito ieri sera il debutto su Rai Uno di “Un Professore”, la nuova fiction con Alessandro Gassmann.

L’attore e regista romano è, a ben vedere, uno dei volti cerniera di questa prima parte di stagione della fiction italiana 2021-22, in particolare quella prodotta per il servizio pubblico: egli infatti, prima di salire in cattedra come docente di Filosofia è tornato a vestire i panni dell’ispettore Giuseppe Lojacono nella terza stagione de “I Bastardi di Pizzofalcone”, e tra i due personaggi sorprendentemente si staglia più di un parallelismo.

“Un Professore”, sei puntate a cadenza settimanale in onda ogni giovedì, condivide primariamente con “I Bastardi di Pizzofalcone” il regista Alessandro D’Alatri,che tuttavia per il terzo capitolo della saga nata dai romanzi di Maurizio De Giovanni ha lasciato la sala di comando in mano alla collega Monica Vullo.

Sia Giuseppe Lojacono che Dante Balestra, pur facendo due mestieri diversi (l’uno è ispettore di Polizia, l’altro docente di Filosofia) condividono – oltre all’interprete e alla rete televisiva su cui le loro vicende vanno in onda – il fatto di portarsi dietro un passato “scomodo”, una macchia che ne ha condizionato le scelte successive.

E, parecchio evocativamente, il passato di entrambi trova uno snodo comune nella città di Napoli: Lojacono vi è stato trasferito dalla Sicilia quando è stato ingiustamente accusato di essere un informatore della criminalità organizzata, Dante ha invece dovuto lasciare la città del sole, per tornare a Roma, dopo aver favorito un ex allievo accusato di aver sparato ad un uomo.

Un legame, quello con Napoli,che Alessandro Gassmann – cittadino onorario partenopeo dal 2018 – condivide con i suoi personaggi (“Napoli credo sia ora la Capitale culturale del nostro Paese, è una città che sa cosa significa il sacrificio (…) Questa città accoglie, sorride, con orgoglio supera le mille difficoltà che da sempre la attraversano. Napoli resta nel cuore perchè è umanamente vicina“) e cementato anche grazie al sodalizio artistico con Maurizio De Giovanni, autore non solo dei Bastardi, ma anche de Il Silenzio Grande, piece teatrale da cui Gassmann (che aveva già diretto in teatro un adattamento di De Giovanni su Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo), ha tratto il suo omonimo terzo film da regista per il cinema, presentato alle Giornate degli Autori dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia.

Gli affetti

Entrambi i personaggi interpretati da Gassmann in questa stagione della fiction tv, sono divorziati ma con i rispettivi figli hanno un rapporto quasi diametrale: se Marinella Lojacono indubitabilmente stravede per il suo papà ispettore, nonostante mal sopporti le di lui ingerenze nella sua vita privata, Simone Balestra (Nicolas Maupas) è in aperto conflitto con il genitore, sempre assente quando lui ne aveva più bisogno, e che come se non bastasse oggi deve farsi andare bene addirittura come professore.

Su due rette parallele sono le esistenze di Lojacono e Balestra anche dal punto di vista sentimentale: il primo vive una relazione complicata con il magistrato Laura Piras (giunta sul finale della terza stagione dei Bastardi ad un punto di non ritorno), mentre l’altro si crogiola in una singletudine da Casanova e gode dell’ascendente che sa di esercitare sulle donne. Nel corso della prima puntata di “Un Professore”, per esempio, abbiamo visto che la collega di Matematica, peraltro prossima al matrimonio, non è assolutamente rimasta indifferente al fascino del nuovo arrivato.

Ma tra le molte donne che gravitano attorno a Balestra, c’è quella che potrebbe farlo capitolare, ammalarlo d’amore per dirla con Roland Barthes (tra i filosofi citati nella serie): si tratta di Anita (Claudia Pandolfi) madre single di Manuel, uno degli studenti di Dante, che con lo scapigliato Prof condivide un segreto.