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Può l’amore resistere alla paura e alla solitudine?

Nessuno si salva da solo, quando un amore continua a bruciare e ci ricorda che possiamo farcela se abbiamo qualcuno accanto

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Nessuno si salva da solo, ultimo film di Sergio Castellitto, tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Mazzantini (moglie del regista), che ha curato anche la sceneggiatura, si presenta come una specie di monito, un avvertimento, una sorta d’invito a non cercare a tutti i costi di cavarcela da soli.

Del resto lo diceva anche il poeta John Donne, <<Nessun uomo è un’isola>>.

E se vale questo principio per il quale abbiamo bisogno gli uni degli altri per salvarci, per andare avanti, a maggior ragione il discorso vale anche e soprattutto nelle storie d’amore.

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La filosofia del film è anche del libro è proprio questa e viene raccontata un po’ alla volta attraverso la storia di una coppia di ex (Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca) che s’incontrano a cena per discutere delle vacanze dei figli. Attraverso la loro conversazione e una serie di sapienti flashback ripercorriamo la loro storia d’amore dal primo incontro al giorno della separazione. Un percorso dall’apice al declino che riesce a toccare le corde più sensibili dello spettatore, perché tutti prima o poi abbiamo visto spegnersi un amore, il partner allontanarsi e tutti abbiamo cercato di ricucire un rapporto.

Nella storia vi sono temi importanti, l’amore, l’abbandono, la famiglia, ma soprattutto il rapporto col cibo, un rapporto conflittuale, difficile, drammatico che ha molto a che fare con le emozioni e soprattutto con il dolore.

La regia di Castellitto non è timida, si fa notare nei momenti in cui la carica drammatica ed emozionale aumenta. L’interpretazione di Jasmine Trinca è ottima, l’unica cosa forse fuori luogo è proprio la presenza di Scamarcio, l’eterno ragazzino che proprio non ci sta nei panni del padre di famiglia, ma se lo scopo era quello di interpretare un personaggio infantile allora ci è riuscito in pieno.

Quello che la coppia Mazzantini/Castellitto vuole dirci è che spesso quando si è immersi in un problema di coppia, non si riesce più a vedere quello che conta davvero, tanto che deve essere qualcuno esterno a noi e al nostro mondo a farci ricordare le cose belle dello stare insieme. L’unica nota dolente è che, avendo un precedente letterario, in alcuni momenti, soprattutto nelle scene della cena, sembra che i due interpreti stiano lì a citare le pagine del libro, impedendoci una completa immedesimazione.

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Redazione ZON

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