Ogni anno, dal 2012, nella capitale olandese si tiene l’Amsterdam Light Festival, la kermesse di luci più grande di Europa che riunisce milioni di spettatori ispirando generazioni di artisti provenienti da tutto il mondo.
Tra le installazioni di quest’anno, la più calibrata sembra essere “Absorbed by the light”, scultura con la quale l’artista britannica Gali May Lucas ha voluto dare una forma compiuta alla sempre più dilagante dipendenza da smartphone.
Realizzata dalla Lucas in collaborazione con la scultrice Caroline Hinz, “Absorbed by the light” riproduce tre persone sedute su una panchina ed egoisticamente concentrate sul proprio telefonino, con i loro volti illuminati esclusivamente dalla luce dello smartphone.
Dal racconto dell’artista, lo spunto per l’opera le è stato suggerito dalla propria esperienza quotidiana:
“Mentre vado a lavoro in bicicletta, vedo la gente persa nella luce dei loro telefonini. Sui tram, sulle panchine, nei ristoranti: nessuno si parla più“.
Esposta davanti all’Hermitage Museum di Amsterdam, “Absorbed by the Light” è in queste settimane meta di numerosi turisti che vogliono scattarsi una foto accanto agli anonimi tech-addicted. Una foto che, con ogni probabilità, ognuno condividerà sul proprio account social.
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