Angelo Licheri è morto stanotte nella casa di riposo San Giuseppe di Nettuno. Ribattezzato come “l’uomo ragno”, è l’unico che quarant’anni fa si è calato nel pozzo artesiano nel tentativo di salvare Alfredino Rampi. Un eroe dei nostri giorni, non ci ha pensato due volte quando nel 1981 si è presentato come volontario data la sua piccola statura, che gli ha permesso di raggiungere a testa in giù il bambino, fino a toccarlo, ma senza purtroppo riuscire a riportarlo in superficie.
Licheri era un volontario e si recò a Vermicino dopo avere appreso della tragedia. Si fece calare a testa in giù la notte tra venerdì 12 e sabato 13 giugno 1981: Alfredino era precipitato la sera del 10 giugno. Licheri parlò anche col bambino e restò nel pozzo 45 minuti.
In una intervista a Fanpage del 2018 dichiarò: “Appena sceso con le mani l’ho toccato, con un dito gli ho pulito la bocca, poi gli occhi. Lui rantolava. Gli promettevo cose bellissime, gli dicevo quando usciamo da qui ti compro una bicicletta, intanto lavoravo per cercare di liberargli le mani per infilargli l’imbracatura.”
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Nel rispetto della presunzione di innocenza e fermo restando che eventuali giudizi diresponsabilità potranno conseguire…