Catturato il boss Antonio Pelle. Ecco il video della cattura
‘Ndrangheta, manette al super latitante Antonio Pelle, capo indiscusso dell’omonima cosca dei “Vancheddu”
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Latitante dal 2011 Antonio Pelle, 54 anni, detto “la Mamma”, capo indiscusso dell’omonima cosca detta dei “Vancheddu” di San Luca (Rc), inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi del Ministero dell’Interno, destinatario di una condanna definitiva a 20 anni di reclusione per associazione mafiosa, traffico di armi e stupefacenti.
Considerato attuale vertice operativo della cosca Pelle-Vottari, operante nell’entroterra di San Luca (Reggio Calabria), già contrapposta negli anni alla consorteria mafiosa dei Nirta-Strangio, con cui aveva dato vita ad una sanguinosa faida (culminata con la strage di Duisburg), Pelle era evaso nel settembre 2011 dagli arresti domiciliari: era scappato dall’Ospedale di Locri (Rc). Precedentemente era stato arrestato nell’ottobre 2008, ad Ardore Marina (Reggio Calabria): la polizia lo aveva scovato all’interno di un bunker sotterraneo. Il latitante è stato rintracciato nell’abitazione di famiglia: si nascondeva all’interno di un rifugio-bunker ricavato in una intercapedine muraria di una delle stanze della casa di Bovalino.
Conosciuto come “La mamma”, Pelle nel 2011 era riuscito a farsi ricoverare all’ospedale di Locri, dopo aver perso molto chili in carcere e a seguito di un malore. Ma l’anoressia, secondo quanto accertarono gli inquirenti, sarebbe stata indotta da pillole dimagranti assunte di proposito.
Sposato con Teresa Vottari, figlia di Giuseppe Vottari (deceduto, considerato uomo di vertice dell’omonima consorteria), Pelle è considerato il capo dello schieramento di ’ndrangheta che ha perpetrato la strage di Natale, con l’omicidio di Maria Strangio il 25 dicembre 2006, nell’ambito della faida di San Luca, culminata con la strage di Duisburg, in Germania, nel giorno di ferragosto del 2007, quando furono uccisi sei presunti affiliati della cosca Pelle-Vottari.
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