L’accaduto si è verificato giovedì sera, ore 21 locali (2 della notte in Argentina), nel quartiere di Recoleta, a Buenos Aires, quando Cristina Fernández de Kirchner stava rientrando a casa da un tribunale dove in questi giorni è in corso un processo in cui è imputata per corruzione. Davanti alla sua abitazione erano già presente una decina di persone per mostrare sostegno . Appena Kirchner si è avvicinata alla folla un uomo con il volto coperto ha cacciato una pistola e ha tentato di spararle.
Non si capisce il motivo ma dalla pistola non è fuoriuscito alcun proiettile. Subito dopo il fallito attentato, il presidente dell’Argentina Alberto Fernández ha detto in una diretta televisiva che «Cristina è ancora viva perché – per qualche ragione che non possiamo confermare tecnicamente in questo momento – l’arma, che aveva cinque proiettili, non ha sparato anche se è stato premuto il grilletto». Il presidente ha inoltre dichiarato venerdì 2 settembre giornata di festa nazionale per dare alla popolazione il tempo di «esprimersi in difesa della vita, della democrazia e in solidarietà con la nostra vicepresidente».
L’uomo è stato subito fermato e arrestato: non si conoscono ancora la sua identità e le motivazioni del tentato omicidio, ma secondo il giornale argentino Clarín sarebbe un 35enne di nazionalità brasiliana.
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