Studiando oggi gli eventi che hanno portato l’animazione a diventare uno dei generi cinematografici maggiormente apprezzati, c’è da stupirsi continuamente.
C’è da stupirsi perché in ogni pagina della storia che ha sancito la nascita, l’evoluzione e la concezione della comunicazione attraverso l’animazione, ci sia sempre lo stesso uomo. Walt Disney.
Biancaneve e i Sette Nani aveva solo 3 anni prima scioccato il mondo. Il primo lungometraggio animato in cel-animation che mise il nome Disney sulla bocca di tutto il mondo.
Ma questo non bastava.
Dal 1929 al 1938 la Disney Productions ha realizzato una serie di cortometraggi animati. Noti come Sinfonie Allegre (Silly Symphonies). Brevi storie che non seguivano una trama orizzontale collegata. Per la Disney le Symphonies rappresentarono i primi introiti, grazie ai quali nacque il coraggio di portare Biancaneve sul grande schermo nel 1937.
Allo stesso tempo, rappresentavano un banco di prova non indifferente. Sperimentazione, innovazione, diversificazione. Obiettivi sempre cari a Walt Disney, immerso nell’età d’oro disneyana. Figlia di sfide, follie, esperimenti e pagine di storia per l’animazione e lo studio californiano.
Disney realizzò un cortometraggio nominato L’Apprendista Stregone con protagonista il cartone fatto a sua immagine e somiglianza: Topolino. Ma il budget di quel cortometraggio sforò tutte le previsioni e rischiava di affondare le casse dello studio, affondando nei suoi stessi pastelli.
Un incontro quasi casuale portò Walt Disney a confrontarsi con Leopold Stokowski, uno dei direttori d’orchestra maggiormente apprezzati a quei tempi. I due, reciproci fan e ammiratori, strinsero un contratto.
Da un lato i disegni dello studio Disney, dall’altro le musiche dell’Orchestra di Filadelfia per un lungometraggio animato che rappresentasse l’irrappresentabile.
Venne dato il ruolo di conduttore a Deems Taylor. Il film Fantasia era l’unione di 8 segmenti in cui animazione e musica percorrevano strade, miscelandosi in una sinestesia mai vista prima. Ogni segmento viene presentato e spiegato da brevi sezioni in live action prima che inizi.
I fratelli Disney, per migliorare l’esperienza della visione – e dell’ascolto – di un film rivoluzionario e originale come Fantasia, brevettarono persino un nuovo sistema acustico: il Fantasound.
Tuttavia, nonostante l’impegno, la cura al dettaglio e la ricchezza di musicisti citati, Fantasia rischiò di colpire la borsa della Disney. Come per Pinocchio pochi mesi prima, anche Fantasia fu notevolmente colpito dagli anni della guerra, impedendo la circolazione nel mercato europeo.
La Disney rischiò persino il fallimento.
Ma, come per Pinocchio anche per Fantasia fu effettuato un restauro nel 1945, portando pubblico e critica a definirlo come uno dei progetti più ambiziosi e meglio riusciti della storia del cinema. Il tempo dà ancora una volta ragione al visionario Walt Disney, che nel dopo-guerra risulta essere tra gli uomini più potenti e ricchi del mondo.
I 7 segmenti di Fantasia rappresentano piccole e pregiate perle dell’animazione. Dettate dal nesso visivo e acustico che contraddistingue questa pellicola e la rende un’immensa opera artistica e culturale, rendendo l’animazione Disney un fenomeno ricco di cultura. Un’evoluzione inaspettata della compagnia, una complessa sfida per il pubblico e per il mondo intero che mai avrebbe potuto immaginare che le fantasie di Disney raggiungessero tali livelli.
Tra i più celebri:
Toccata e Fuga in Re Minore è una storia sull’astratto, di come lo spettatore possa collegare il senso dell’udito, deliziato dalla musica classica, al senso visivo. Un’immaginazione che dà forma, seppur spirituale, alle note, alle melodie, ai climax.
L’Apprendista Stregone quello più “animato” e maggiormente conosciuto, vista la presenza di Topolino, che grazie a Fantasia torna a dominare l’immaginario collettivo delle masse. Inoltre, il Maestro Stregone quando inarca il sopracciglio richiama fortemente lo stesso Walt Disney quando esprimeva disappunto nel lavoro dei suoi dipendenti.
Ogni segmento narra qualcosa e ognuno di questi è dettato da una colonna sonora che accompagna lo spettatore in un turbinio di sensi mai visto prima.
Ancora oggi questa miscela riesce a sorprenderci e ad alienarci. Probabilmente il pubblico del 1940 non era pronto a una rivoluzione del genere, una rivoluzione che più sarà ripetuta con lo stesso successo e la stessa qualità artistica. La Disney sanciva una pagina della storia del cinema attraverso un’animazione nuova, profonda, culturale e capace di fondere i sensi come mai nessun medium aveva fatto prima.
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