Barbuti Festival, doppio appuntamento con “Le mura di Gerico – ad Alda Merini” e “Mujeres”
Giovedì 19 e Venerdì 20 settembre doppio appuntamento per "La Notte dei Barbuti": "Le Mura di Gerico" di Antonio Grimaldi ad Alda Merini e "Mujeres" di e con Piera Saladino
Nell’ambito della XXXIX edizione della rassegna teatro “Barbuti Festival”, presso Apollonia Hub, in via San Benedetto, nel centro storico di Salerno, doppio appuntamento per la “Notte dei Barbuti”, rassegna a cura di Brunella Caputo.
Giovedì 19 settembre 2024
Giovedì 19 settembre 2024, alle ore 21.00, il Teatro Grimaldello andrà in scena con “Le mura di Gerico – ad Alda Merini”, per la regia di Antonio Grimaldi
Ingresso: 10 euro.
In scena
Cristina Milito Pagliara, Tecla Marino, Gabriella Gaudiosi, Gina Crescenzo, Claudio Cobalto, Antonio Novi e Gianluca De Stefano.
Le Mura di Gerico
Lo spettacolo “Le Mura di Gerico” di Antonio Grimaldi ad Alda Merini è una toccante rappresentazione sul senso della vita che svela alcuni volti nascosti del Manicomio. “Nel Manicomio ci sono molti Fiori ma nessuno riesce a vederli“, attraverso musiche toccanti , il regista riesce a ritrarre il bagliore incandescente di bellissimi fiori sequestrati alla vita. Fiori, che tuttavia accettano, e proprio come dice Alda Merini, nella loro poetica bellezza si svestono e rivestono d’ amore: “Ecco il cambiamento della materia che diventa fuoco, fuoco d’ amore per gli altri”.
Venerdì 20 settembre 2024
Venerdì 20 settembre, alle ore 21.15, presso Apollonia Hub, per la Notte dei Barbuti andrà in scena “Mujeres” di e con Piera Saladino.
Ingresso: 10 euro
L’esigenza di raccontare allo spettatore, per Piera Saladino, attrice e autrice, si trasforma in urgenza grazie all’idea di questo testo, che racchiude in sé tre monologhi che affondano le loro radici nella ricerca del dolore e risalgono la terra grazie alla magica ninfa della catarsi. Mujeres, è una storia di identità sociale, di camorra, di diversità e di rivoluzione umana.
Mujeres
Attraverso la forma del monologo, tre donne raccontano come sono riuscite a determinare un grande cambiamento e a modificare il loro destino, in epoche, luoghi e contesti sociali molto diversi. Marysol y Cielo racconta la malinconia e la giocosità di una Napoli difficile da lasciare, tra le sue tradizioni e i suoi limiti, i suoi accenti e profumi e la sua ignoranza radicata e immutabile.
Attraverso un gioco sui dialetti napoletano-spagnolo lo spettatore farà un viaggio tra i quartieri di Partenope e i suoi detti, tra le strade di Madrid, tra le fragilità di una donna che riesce a dare una svolta al suo destino grazie all’amore.
Cassandra Luz, d’ispirazione greca, rappresenta il mistero dell’esoterismo che si scontra con la razionalità di una società borghese che rifiuta ogni forma di misticismo.
Una parabola delicata: la storia di una bimba nata con poteri preveggenti la cui verità appare spesso scomoda. Il suo riscatto avviene grazie ad una profezia positiva che le permette di diventare famosa e di essere compresa dalla società moderna.
Un personaggio ispirato al corto di Damiàn Szifron
La sposa, personaggio ispirato al corto di Damiàn Szifron – prodotto da Pedro Almodovar, racconta di una donna siciliana che sogna da anni di sposare il suo Calogero.
Scopre, però, in questo giorno, davanti a centinaia di invitati, che colui su cui aveva riposto tutte le aspettative la tradisce da mesi con una giovane attrice. La protagonista di nome Maristella reagisce in modo del tutto anticonvenzionale al fallimento del suo matrimonio davanti alla platea di parenti e amici, smascherando relazioni di convenienza. A rendere fluidi i tre momenti, un musicista che accompagna lo spettatore in un viaggio denso di contrasti ed emozioni.