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Terrore a Beirut per una serie di colpi di arma da fuoco esplosi durante una manifestazione. Migliaia di persone sono scese in piazza per protestare sulle indagini circa la famosa esplosione che ha coinvolto il porto cittadino nello scorso Agosto del 2020. Come riferisce la Croce Rossa libanese citata dai media di Beirut, è di 6 morti e circa 30 feriti il bilancio dei violenti scontri armati scoppiati oggi tra miliziani dei partiti armati sciiti Amal e Hezbollah e non meglio precisati uomini armati e “cecchini”.
L’esplosione di Beirut si è verificata nell’area del porto della città libanese il 4 agosto 2020 intorno alle ore 18:08, uccidendo 214 persone e ferendone altre 7mila. Il governatore di Beirut Marwan Abboud ha stimato che fino a 300mila persone sono rimaste senza casa a causa del disastro, ovvero circa 2/3 della popolazione. Il governo libanese aveva dichiarato in città uno stato d’emergenza di due settimane. Lo riporta Wikipedia.
L’esplosione principale è stata collegata a 2750 t di nitrato d’ammonio che erano state confiscate nel 2014 da parte del governo libanese dalla nave abbandonata M/N Rhosus e depositate nel porto senza misure di sicurezza fino al giorno del disastro. Nonostante la trasmissione inefficiente delle onde d’urto, l’esplosione è stata rilevata come un evento sismico di magnitudo 3,3 dalla United States Geological Survey.
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