3 Aprile 2025 - 12:23

“Benessere equo e sostenibile dei territori”: il report Istat boccia la Campania e la provincia di Salerno

Particolarmente preoccupante è il dato relativo al dominio “Lavoro e conciliazione dei tempi di vita”, che evidenzia come la Campania resti ancora ben al di sotto della media nazionale e, in molti casi, anche di quella del Mezzogiorno

Il quadro tracciato dall’Istat attraverso il report sul “Benessere equo e sostenibile dei territori” è impietoso per la Campania. Come evidenziato dal quotidiano La Città, che dedica ampio spazio alla notizia anche in prima pagina, la regione – e con essa la provincia di Salerno – si colloca nelle fasce più basse per quanto riguarda la qualità della vita e i principali indicatori socio-economici.

Analizzando 64 indicatori provinciali, suddivisi in cinque classi di benessere (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta), emerge che oltre la metà delle misure (55%) colloca le province campane nelle classi bassa e medio-bassa. Solo il 21,9% degli indicatori assegna loro un livello medio-alto o alto.

Particolarmente preoccupante è il dato relativo al dominio “Lavoro e conciliazione dei tempi di vita”, che evidenzia come la Campania resti ancora ben al di sotto della media nazionale e, in molti casi, anche di quella del Mezzogiorno.

Situazione critica anche per quanto riguarda il reddito pensionistico: nel 2022, ben il 14,4% dei pensionati campani ha percepito meno di 500 euro lordi al mese, una soglia che indica forti elementi di fragilità economica.

Nemmeno il settore della Salute lascia spazio all’ottimismo: la maggior parte degli indicatori sanitari analizzati dall’Istat si attestano al di sotto della media nazionale, confermando una realtà in affanno e in cerca di riscatto.

Il report evidenzia quindi una regione ancora distante dagli standard minimi di benessere, con criticità profonde su lavoro, salute e condizioni economiche generali.