da pixabay
Minsk. Oltre 100mila persone sono scese in piazza per protestare contro i risultati delle scorse elezioni e porre fine all’era di Alexandr Lukashenko, al potere dal 1994. Elezioni libere e totale indipendenza da Mosca, queste le richieste dei protestanti. Dura la risposta delle forze dell’ordine bielorusse presenti in piazza.
Cresce intanto la preoccupazione per la scomparsa di Maria Kolesnikova, capo della campagna elettorale di Viktor Babariko e alleata della leader dell’opposizione Svetlana Tikhanovskaya. Maria Kolesnikova è l’ultima esponente dell’opposizione ad aver rifiutato l’esilio e ad essere scesa in piazza negli ultimi giorni di protesta. Ora però, sembra essere scomparsa nel nulla. Secondo una testimone, identificata con il nome di Anastasia, però, i fatti non sarebbero andati proprio così: Maria Kolesnikova sarebbe stata caricata su un furgone da uomini mascherati, per poi essere portata via e sparire dal radar. ‘Stavo camminando, quando ho visto Maria nei pressi del Museo. L’ho riconosciuta e stavo per andare da lei, per ringraziarla. Poi ho pensato che doveva essere stanca e ho lasciato perdere. Sono passata oltre ma a quel punto ho sentito il suono di un telefono che cadeva sull’asfalto, mi sono girata, e ho visto che delle persone in abiti civili e mascherate che spingevano Maria in questo minibus; il suo telefono era volato via e una di queste persone lo ha raccolto, è saltata a bordo nel minibus e se ne sono andati‘.
Ben 633 manifestanti sarebbero stati sottoposti a fermo dagli agenti della polizia antisommossa. Nonostante il clima pacifico delle proteste, la linea repressiva della polizia bielorussa si intensifica. Blindati, cannoni ad acqua, filo spinato, gas lacrimogeni e fermi a tappeto. Questa la risposta di Lukashenko, la cui intenzione è di ‘rimanere in carica fino alla morte’, escludendo categoricamente la possibilità di nuove elezioni. Alla folla è stato poi impedito di raggiungere il palazzo Indipendenza, residenza di Lukashenko. Alla stampa, già fortemente limitata dal presidente, è stato, invece, imposto l’obbligo di indossare un simbolo di riconoscimento e di non avvicinarsi al palazzo di Lukashenko. Per evitare che la folla raggiungesse il palazzo presidenziale, la polizia ha deciso così di utilizzare gli spray lacrimogeni, creando un clima di panico e tensione.
A sventolare sulle teste dei manifestanti, bandiere bianco-rosse, simbolo dell’opposizione e della resistenza contro Lukashenko. Ai numerosi slogan della folla anti-Lukashenko, si aggiungono quelli dal sapore anti-russo: ‘No all’integrazione con Mosca‘, si legge su un cartellone in piazza. Per Lukashenko, invece, il messaggio è ancora più chiaro e diretto: ‘è ora di andarsene‘. Numerosi gli slogan di incoraggiamento per il movimento dell’opposizione: ‘uno per tutti e tutti per uno‘. Per la prima volta, tuttavia, la piazza ha deciso di rendere chiara la sua posizione nel pericoloso dibattito su Mosca. Vladimir Putin aveva, infatti, spinto per rafforzare il trattato sullo Stato dell’Unione. In vista della prossima visita a Mosca, questa possibilità sembra farsi sempre più concreta. Anche se in principio Lukashenko ne aveva preso le distanze, il clima di forte tensione degli ultimi mesi potrebbe essere la giusta motivazione per consegnarsi tra le braccia del Cremlino.
La nostra redazione offre, a partire dalle ore 20, un appuntamento fisso con la lotteria più amata…
L’ondata di furti che sta colpendo il territorio non accenna a diminuire. L’ultimo episodio si…
Mercato S.Severino è “Città che legge”. Il riconoscimento, che premia le Amministrazioni comunali impegnate in…
A Salerno, l’atmosfera natalizia sembra non voler lasciare spazio alle stagioni successive. Le celebri Luci…
Una donna di 53 anni, residente a Scafati, è stata sottoposta al divieto di avvicinamento…