Bielorussia: Svetlana Tikhanovkaja pronta a diventare leader
Bielorussia: Svetlana Tikhanovkaja non si piega al risultato delle elezioni. Dopo giorni di scioperi, proteste e dura repressione, Tikhanovkaja rincara la dose
“Miei cari bielorussi, noi tutti e il nostro Paese, stiamo vivendo un periodo molto difficile della nostra storia” queste le parole con cui la leader dell’opposizione Svetlana Tikhanovkaja, si rivolge ai suoi concittadini. L’esito rocambolesco delle elezioni che ha riconfermato il presidente Lukashenko per il suo sesto mandato, ha dato il via a giorni di proteste, scioperi e violenta repressione. Il risultato, considerato da molti truccato, sembrerebbe aver risvegliato l’opposizione e le piazze, in un momento storico in cui ‘la meschinità si confonde con l’eroismo‘.
Solidarietà alle famiglie
Dure le parole della leader dell’opposizione Svetlana Tikhanovkaja, attualmente in esilio in Lituania, la quale non manca di ricordare i giovani feriti durante le concitate proteste. “In questi giorni seppelliamo i nostri eroi e paghiamo tutti insieme queste perdite insostenibili per il Paese”, così Svetlana Tikhanovkaja ricorda i ‘giovani innocenti assassinati‘ mostrando piena solidarietà alle ‘loro famiglie, che hanno bisogno di essere sostenute‘. Arriva poi l’appello a non dimenticare i loro nomi, le loro gesta e la loro resistenza, con la promessa di intitolare strade con i loro nomi.
Politico al fronte
La leader dell’opposizione bielorussa parla poi della sua carriera politica e di quanto fossero, in realtà, diverse le sue aspirazioni: ‘Non ho e non avevo illusioni sulla mia carriera politica. Non volevo essere un politico, ma il destino ha deciso che fossi al fronte e voi che avete creduto in me, mi avete dato la forza‘. Tikhanovkaja si unisce al coro dei protestanti bielorussi, ringraziandoli pubblicamente per il loro sostegno:’Ammiro il vostro coraggio, la vostra organizzazione e il sostegno che mi hanno dato le vostre voci‘.
Il vortice durato 26 anni
La leader dell’opposizione si dice così pronta ad assumere la leadership nazionale della Bielorussia, per poter finalmente uscire da un ‘vortice durato 26 anni‘, riferendosi all’amministrazione del suo avversario Lukashenko. Tra le priorità, quella di rilasciare i prigionieri politici e ‘preparare il quadro giuridico e le condizioni per nuove elezioni presidenziali‘ sottolineando ‘questa volta eque e trasparenti‘.
Lukashenko in fuga
Venerdì scorso, migliaia di lavoratori si erano uniti in sciopero per protestare contro lo Stato bielorusso. I lavoratori erano così usciti dalle fabbriche, dalle raffinerie di petrolio e dalle aziende produttrici di tessuti e fertilizzanti per unirsi ai protestanti duramente colpiti dalla repressione delle forze armate bielorusse. Ad unirsi ai lavoratori, anche i dipendenti della tv di Stato, con la diretta di uno studio totalmente vuoto, prima che partissero filmati di repertorio. Lukashenko, costretto alla fuga dalla folla urlante, ha ribadito che ‘no‘, non ci saranno nuove elezioni, ‘le abbiamo già fatte. Fino a quando non mi ucciderete, non ci saranno nuove elezioni‘.
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