6 Gennaio 2017 - 16:38

Black Mirror: futuro distopico o presente metaforizzato? pt. 5

black mirror

Penultimo episodio della serie. Tema principale: conflitti bellici e atrocità derivate dalla guerra. O almeno così vogliono farci credere..

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Ancora una volta Black Mirror ci stupisce. Questa volta sotto forma di metafora militare. La serie ci invita a riflettere sulle bugie che “ci vengon dette” e su come le nostre menti vengano manipolate.

Men against fire

Ambientazione futura. Caserma militare. Stripes è un giovano soldato da poco arruolato nell’esercito. Ogni soldato è fornito di una cosiddetta “maschera”, un chip particolare nel cervello che permette di comunicare a distanza e proiettare ologrammi; una sorta di manifestazione visiva del pensiero. L’obbiettivo dei soldati è quello di uccidere gli scarafaggi, esseri dalla forma umana ma affetti da qualche morbo che li trasforma in veri e propri zombieStripes, nella sua prima missione uccide due di loro prendendosi gli applausi da tutti ma incappa in uno strano strumento che inizia a provocargli fastidio alla maschera. 

Nella sua seconda missione succede l’impensabile. Stripes, a causa di malfunzionamenti del suo chip, inizia a vedere ciò che realmente succede. Tutti gli scarafaggi sono semplicemente persone che, a causa delle tecnologie impiantate nel corpo, risultano essere dei mostri. Tornato in caserma, viene rinchiuso in una cella e interrogato da uno psicologo, perché il nostro protagonista ha scoperto la verità. I cosiddetti scarafaggi sono soltanto persone dall’animo puro e non bellicose, che devono essere fatte fuori per eliminare la parte “debole” della razza umana. Affinché tutti i soldati diventino macchine da guerra vere e proprie ed il nemico semplicemente un mostro da distruggere. L’epilogo è triste, Stripes decide di conformarsi a tutto e farsi cancellare la memoria per diventare un soldato perfetto.

Presente

Ancora una volta Black Mirror è algido e chirurgico nel rappresentare metaforicamente una delle paure più profonde dell’essere umano: essere controllato e indirizzato dove le persone in “alto” vogliono. Il tutto è meravigliosamente rappresentato tramite l’esempio della guerra, quanto di più terribile e doloroso c’è al mondo. Non mancano i riferimenti alla guerra del Vietnam e alle due guerre mondiali. Frecciatina velata alle dichiarazioni statunitensi di qualche mese fa, che confermavano come non ci fosse alcun motivo per bombardare e conquistare l’Iraq, ma che il tutto fosse soltanto un modo per dimostrare nuovamente la superiorità militare. Ciò che viene evidenziato maggiormente è come i soldati vengano spinti ad uccidere senza motivo. Una continua battaglia coi mulini a vento con un unico scopo: conquistare. Le menti umane vengono manipolate e rese “perfette”.

Il momento più significativo è però l’epilogo. Una persona, per quanto sia buona e abbia ottimi propositi, preferisce adattarsi e conformarsi ai “cattivi” piuttosto che combattere da solo una guerra che molto probabilmente perderà. Specchio emblematico della società attuale, dove una persona piuttosto che lottare e imporsi sull’altro preferisce chinare la testa e sottostare garantendosi la strada “facile”.

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