Per il quarto mandato consecutivo (è al potere dal 2006), Evo Morales si conferma presidente della Bolivia: l’ultima tornata elettorale gli ha garantito il 47,08% dei consensi, distaccando di dieci punti il suo più diretto avversario Carlos Mesa, leader del partito Comunidad Ciudadana (36,51%)
Proprio dal primo partito di opposizione, e da alcuni comitati civici, era partita la richiesta di verifiche sull’effettiva regolarità delle elezioni che oggi hanno portato ad esprimersi anche il Tribunale Elettorale, il quale ha spazzato via qualsiasi ipotesi di brogli asserendo che lo scrutinio è avvenuto sulla base di liste di elettori “verificate ed affidabili”.
Sulla questione della regolarità delle elezioni in Bolivia è intervenuta di recente anche l‘Osa (Organizzazione degli Stati Americani) la quale aveva per prima chiesto la revisione dello scrutinio paventando l’ipotesi del ballottaggio elettorale da tenersi il prossimo 15 Dicembre 2019, qualora il distacco tra i due candidati più votati fosse stato minimo. Una possibilità, questa, appoggiata anche dall’Unione Europea e da quattro Paesi americani (Colombia, Argentina, Brasile e Usa).
Evo Morales, sessantenne sindacalista boliviano, è leader del Movimento per il Socialismo. In carica dal 2006, è il primo presidente indigeno a guidare la Bolivia, o altri appartenenti alla medesima area geografica.
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