17 Aprile 2018 - 12:20

Bonino: “Accordo di governo M5S-PD è impensabile”

emma bonino

Emma Bonino, leader radicale, ha escluso l’ipotesi di un governo M5S-PD, aprendo comunque alla possibilità di dialogo su alcuni temi

Emma Bonino, storica leader radicale e volto principale di +Europa alle scorse elezioni, ha escluso la possibilità di un accordo tra PD e Movimento 5 Stelle in merito alla formazione del governo. Se infatti lo stallo istituzionale chiama in causa il PD, le divergenze tra le forze politiche rimangono fortissime e sembra difficile veder sorgere un’intesa, anche visto la netta scelta d’opposizione fatta dal PD, confermata dal segretario Martina in entrambi i giri di consultazione.

Un’intesa fra Pd e M5s? Si dialoga con tutti, come da buona prassi radicale, ma di qui a formare un governo ce ne corre. Mi sembra che i contenuti fra i due partiti siano molto diversi. Le alleanze internazionali sono sicuramente un elemento fondamentale“. Così si è espressa la Bonino su Radio Capital, ospite del programma Circo Massimo.

La Bonino è sembrata inoltre scettica sull’ipotesi che Luigi Di Maio smetta di dialogare con Matteo Salvini e inizi trattative separate con i dem.

Parlando di alleanza internazionali, Emma Bonino ha anche fatto un rapido riferimento alla crisi siriana. La posizione filorussa del segretario della Lega Matteo Salvini “è motivo di preoccupazione” per la storica leader dei Radicali, che ha poi affermato che “il posizionamento in politica estera è molto molto importante e mi pare che la posizione di Salvini non sia quella di Berlusconi, che pure è amico di Putin“. In merito invece alle posizioni ambigue del Movimento 5 Stelle, ha aggiunto: “Bisognerebbe verificare tenuta e la consistenza di questo cambiamento di 180 gradi“.

Sebbene la Bonino non sia del PD e non possa, nei fatti, influenzare le scelte interne dell’assemblea del partito, le sue dichiarazioni lasciano intendere che la divergenze con i 5S rimangono forti all’interno del fronte riformista ed europeista italiano. La parziale apertura di Di Maio, però, potrebbe rinforzare l’ala “governista” del PD.

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