Bonus 600 Euro per il lavoro autonomo: come richiederlo
Il Decreto Cura Italia prevede anche un bonus 600 Euro per tutti i lavoratori autonomi le cui attività sono state bloccate dall’emergenza Coronavirus
Tra le misure previste dal Decreto Cura Italia, misura strutturale con cui il Governo italiano intende rispondere all’impasse economica causata dalla pandemia del Coronavirus, c’è anche un bonus 600 Euro da erogare una tantum per il Mese di Marzo 2020 a tutti quei liberi professionisti che sono stati costretti a chiudere le proprie attività a seguito del dilagare dell’emergenza sanitaria.
Di seguito tutte le informazioni: beneficiari, modalità di presentazione della domanda e eventuale proroga.
Beneficiari e modalità di presentazione della domanda
La domanda per usufruire del Bonus 600 Euro andrà presentata esclusivamente per via telematica sul sito ufficiale dell’Inps (le modalità esatte saranno rese note a stretto giro). Ne potranno beneficiare:
- i liberi professionisti con partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici con attività di lavoro autonomo, iscritti alla Gestione separata dell’Inps;
- i collaboratori coordinati e continuativi con rapporto attivo alla predetta data del 23 febbraio 2020 e iscritti alla Gestione separata dell’Inps;
- i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dei commercianti, artigiani e coltivatori diretti dell’Inps;
- i lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti balneari
- gli operai del settore agricolo con almeno 50 giornate di lavoro nel 2019;
- i lavoratori dello spettacolo con almeno 30 contributi giornalieri nel 2019;
- i titolari di rapporti di co.co.co iscritti alla gestione separata dell’Inps.
Rinnovo
Stante il prorogarsi dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, il bonus 600 Euro per i lavoratori autonomi potrebbe essere erogato anche per il mese di Aprile 2020.
Per la sezione ristoro, inizialmente si farà affidamento su un fondo da 300 milioni di Euro (anche questo previsto dal Decreto Cura Italia) che potrà essere poi ampliato.
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