Per un provvedimento che è scaduto, ce n’è uno che è pronto a ripartire. Il Governo pensa ad un bonus benzina per tutelare gli automobilisti dalla corsa dei prezzi del carburante. In contemporanea, inoltre, pensa anche a nuovi sostegni e ad un bonus bollette per arginare l’aumento dei costi per quanto riguarda luce e gas. Da queste misure parte la sfida effettiva del Governo Meloni, il cui obiettivo dichiarato e prioritario sarà quello di aiutare i redditi bassi.
Questa sarà la sfida dell’autunno del Governo. Le due strade dovrebbero correre in parallelo e, soprattutto, dovrebbero essere un preambolo di quella Manovra che ora dovrebbe entrare nel vivo, dato che ci si avvicina a fine anno. Ci saranno una serie di appuntamenti cruciali per il bonus benzina e il bonus bollette, e solamente a fine mese si scopriranno le risorse effettivamente disponibili.
Ma andiamo con ordine.
In cima alle priorità del Governo Meloni c’è sicuramente il bonus benzina. L’aumento dei prezzi ha colpito in modo devastante l’Italia. L’idea a cui si lavora maggiormente resta quella di un bonus carburanti, pensato soprattutto per i redditi più bassi. Ci si concentra sull’individuazione dello strumento più adeguato e della potenziale platea e l’interlocuzione avviata nell’ultimo Consiglio dei ministri potrebbe prendere un’accelerazione in una delle prossime riunioni.
Senza dubbi, dunque, il bonus benzina ricopre un aspetto fondamentale e radicale della Manovra.
Altro punto cardine della Manovra di fine anno sarà il bonus bollette. A fine mese, infatti, scadranno ufficialmente i sostegni contro il caro bollette, compresa la proroga del bonus sociale. E il Governo è già al lavoro per studiare le prossime mosse. Il ministro dell’Ambiente Pichetto ha dichiarato che l’esecutivo sta già lavorando ed è allo studio delle contromisure.
Si attende dunque un decreto prima della fine del mese, in cui potrebbe figurare anche il nuovo bonus, destinato a tutte le famiglie senza limiti di reddito, annunciato a Marzo. Sarebbe un nuovo step da attuare, soprattutto in funzione dell’abbattimento dei costi del caro bollette.
Altro nodo cruciale della Manovra sarà quello relativo al Superbonus. Quest’ultimo, infatti, è un fardello che pesa sui conti pubblici e e che non smette di creare situazioni di difficoltà per famiglie e imprese. L’idea è che questa agevolazione “ereditata” e tutt’altro che gradita dall’esecutivo diventi uno strumento per tutelare i lavori.
Secondo il sottosegretario all’Economia Federico Freni, è un’ipotesi possibile: “Potrebbe essere uno strumento per tutelare chi i lavori non se li potrebbe permettere, non chi se li può permettere e magari così non li paga. Se il credito del Superbonus fosse cedibile solo da chi ha redditi bassi il problema sarebbe risolto, solo che poi abbiamo dei vincoli anche costituzionali.“
In concreto si pensa a riaprire cessioni e sconto in fattura ma solo per i redditi più bassi. Una strada che però presenterebbe qualche difficoltà.
Infine, il Governo avrà a che fare con quel grande “cantiere” denominato Manovra. Il lavoro di Meloni e compagni partirà sicuramente dai capisaldi, ovvero taglio del cuneo, sostegno ai redditi più bassi, attenzione massima alle famiglie e alla natalità. Il problema resta la difficile caccia alle risorse. La verifica con il NADEF si avvicina, il tempo scorre e il 27 Settembre, termine ultimo, si avvicina a grandi passi.
Tra i ministri, intanto, serpeggiano i primi malumori per i tagli chiesti dal MEF, che tra pochi giorni, entro il 10 settembre, attende di ricevere da tutti le proposte di risparmi. Una situazione senza dubbi incresciosa.
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