Brexit, la May si affida al quarto voto
La premier spera ancora in un ballottaggio, attraverso un piano B del Parlamento. La Brexit, però, sembra sempre più lontana dalla sua attuazione
Brexit o non Brexit? Questo è il dilemma. La situazione, però, sembra sempre più delineata a favore della seconda soluzione, anche se Theresa May non si dà per vinta. Dopo la terza sconfitta di ieri ai Comuni, la premier non crede che l’intesa sia morta del tutto, come le chiedono di riconoscere le opposizioni, e vuol continuare a cercare consensi alla Camera.
La riduzione dello scarto nella sconfitta per l’uscita dall’Europa, dai 203 voti di gennaio ai 58 di ieri, incita a dire che “si sta andando nella giusta direzione“. Questo sebbene l’offerta dell’UE di rinvio dell’uscita al 22 Maggio sia ormai decaduta e a Londra resti tempo solo fino al 12 Aprile.
Il piano del Governo sarebbe ora quella di provare a resuscitare l’accordo riproponendolo la settimana prossima a Westminster in un ballottaggio con il piano B alternativo d’iniziativa parlamentare che dovesse emergere dalla nuova sessione di voti indicativi dell’aula di lunedì. Dunque, il primo ministro ci dovrebbe riprovare.
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