25 Marzo 2016 - 20:06

#Bruxelles, un calco di #Paris. Mentre l’Occidente piange tra hashtag e bandiere a mezz’asta, altre cellule pronte a colpire

bruxelles come Parigi

L’attentato di Bruxelles come Parigi per modalità e tecnica. Intanto si dà la caccia ad un altro uomo. Nuovo arresto a Schaerbeek

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Bruxelles come Parigi. Desta particolare preoccupazione notare che gli attacchi che hanno sconvolto in questi giorni Bruxelles siano stati pensati con medesima modalità e tecnica di quelli che sventrarono il senso di sicurezza della capitale francese. Tutto, finanche l’armamentario, è stato congegnato ugualmente. Ciò dimostra, laddove fosse necessaria una nuova prova in tal senso, che l’intelligence ha fallito e che il nemico è stato libero di organizzare i nuovi attentati.

bruxelles come parigi arrestato schaerbeekPoco consolatorio, a tal riguardo, che il Consiglio Nazionale per la Sicurezza ha abbassato il livello di allerta da 4 a 3 e che indiscrezioni definiscono ormai esaurita la cellula terroristica che ha attaccato a Parigi e Bruxelles: diverse altre covano sotto la cenere di una mancata integrazione in tutta Europa.

La cellula è esaurita. Se ad oggi è questa la situazione, c’è ancora la variabile di un quinto uomo tra i quattro attentatori già segnalati, immortalato dai nastri di video sorveglianza.

Intanto, di poche ore fa la notizia di un arresto di particolare importanza al fine dell’annientamento di una più ampia rete terroristica: di tre arresti avvenuti in questa giornata, questo in parola sembra essere motivo di sviluppi delle indagini in corso.

Di questa guerra, rimane una considerazione amara: la collettiva cecità rispetto al fenomeno terroristico.

Se una Bruxelles blindatissima si è rivelata molto più che nuda, un’UE incapace di gestire i flussi migratori dimostra essere addirittura complice di quella mancata integrazione che è sempre presente in queste notizie di cronaca e che mai guadagna il rilievo che merita.

Di più. Il terreno di battaglia non è in Oriente come possiamo essere indotti a credere dai massicci interventi militari mossi in quel versante: è piuttosto a casa nostra. Si tratta di una guerra di trincea in cui il solco tra noi e il nemico è solo il dato culturale.

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