Bullismo, la storia di Giordana: “Avere taciuto per un anno e mezzo fu distruttivo”
Bullismo, la storia di Giordana diventa un libro contro il fenomeno: “Avere taciuto per un anno e mezzo fu distruttivo, ma si può reagire”
BULLISMO: LA STORIA DI GIORDANA– “La bambina invisibile” è il romanzo scritto da Giordana Bonacina, insegnante di danza e fitness, ballerina, ma anche cantante, presentatrice e volontaria. Gli episodi si sono verificati a Mandello, dai 10 anni fino agli 11 anni e mezzo. “Minacciavano di raccontare a mio padre che mi piaceva uscire con ragazzi più grandi – racconta a Lecco Today – Avevo paura, non volevo dare un dispiacere ai miei genitori, anche perché temevo che mio papà, con grandi valori morali e rigidissimo, avrebbe creduto a loro e non a me“.
Giordana svela: “Una volta mi hanno buttata nel lago. Era un’umiliazione continua, mi avevano individuato come obiettivo perché fragile, fuori dal coro. Ero diventata il loro giocattolo umano. Ogni volta scappavo in lacrime“. Giordana ha poi così proseguito: “Decisi di parlarne con i miei e alla fine mio papà intervenne. Da allora la situazione si risolse, ma avere taciuto per un anno e mezzo fu distruttivo. Il problema è la sensazione di vergogna e inadeguatezza che questi individui ti mettono addosso“.
Giordana ha inoltre chiarito cosa l’ha spinta a raccontare la sua storia: “L’intento non è una rivalsa o denunciare quello che mi è successo, quanto piuttosto mettere in risalto l’epilogo, cosa sono diventata: una donna energica, vitale, che ha fatto moltissimo per sé e per gli altri. Ai giovani voglio dimostrare che si è possibile, si può convertire la sofferenza in forza. Lo scopo è parlare ai ragazzi e alle famiglie, perché sul tema del bullismo occorre grande attenzione. I ragazzi mascherano i problemi per vergogna, ma se si legge tra le sfumature questi problemi possono essere colti“.
SUL LIBRO: “Mi hanno scritto che lo leggono a rate, perché coinvolti a livello emotivo – spiega Giordana – C’è chi ha provato rabbia, chi rimane incredulo pensando a come sono ora. Forse si aspettavano una vittima afflitta, chiusa e introversa, invece non è così. Ho usato il letame del passato per concimare il mio futuro. Ma mi domando come sarei se non avessi trovato il coraggio di parlare, e perché all’epoca non lo feci prima. Mi tenni tutto dentro per un anno e mezzo, sarei potuta diventare a mia volta una bulla, dipendente dai farmaci, egoista. O, come purtroppo accade ad alcuni, potevo non essere più qui. Quando trovi la tua strada diventi indistruttibile”.
COSA PROVA GIORDANA VERSO CHI LE DAVA IL TORMENTO: “Li ringrazio, mi hanno permesso di individuare il mio percorso, aiutare i bambini e dedicarmi agli altri. Alcuni li vedo e li saluto per pura cordialità, altri no. Non ho comunque interesse ad avere rapporti con loro. Forse non si rendono nemmeno conto di quanto male possano avere fatto“. Un racconto davvero toccante, che certamente può essere d’esempio a tutti, in primis ai giovani, vittime di bullismo, che purtroppo, sono veramente tanti.
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