Il calcio internazionale verso il mondiale del Qatar 2022
Il calcio internazionale durante gli ultimi anni è diventato sempre più ambito in Oriente e Arabia Saudita, grazie a notevoli investimenti
Mentre si sta discutendo sulla finale di ritorno per la Coppa Libertadores tra River Plate e Boca Juniors, che secondo le ultime indiscrezioni verrà disputata per ragioni di ordine pubblico a Madrid, il prossimo 9 dicembre, vogliamo ricordare uno degli appuntamenti più attesi per l’inizio del nuovo anno 2019.
Si tratta della finale di Supercoppa italiana, che quest’anno vedrà la Juventus, vincitrice del settimo scudetto e della quarta Coppa Italia consecutiva, che affronterà la finalista di Tim Cup, cioè il Milan di Gennaro Gattuso.
Come molti appassionati sportivi sapranno bene, questo trofeo nazionale, verrà disputato in Arabia Saudita, Paese ospitante, ripetendo la formula che vuole come a cadenza periodica questa gara venga disputata all’estero, favorendo quindi quei Paesi considerati emergenti, dove il calcio inizia a diventare sempre più popolare e seguito.
L’Arabia Saudita grazie anche all’ultima partecipazione alla fase finale dei Mondiali di Russia 2018, pur non avendo disputato un grandissimo mondiale, inizia a prendere sempre più sul serio il calcio professionistico. Questo si denota anche grazie agli investimenti che sono stati realizzati durante questi ultimi anni, con stadi e squadre di livello sempre più competitivo, in particolare in vista della prossima edizione di Coppa del Mondo, che si disputerà in inverno (per la prima volta) nel 2022 nel Qatar.
Una notizia che ha già fatto abbondantemente discutere gli esperti e gli appassionati di gioco, sparsi in tutto il mondo.
Il calcio internazionale
Il calcio internazionale durante gli ultimi anni è diventato sempre più ambito in questi territori, specialmente da quando Nasser Al-Khelaifi è diventato il presidente del PSG, facendo diventare il club francese una delle squadre all-stars di tutti i tempi, seguendo lo stesso schema del Real Madrid dei primi anni 2002, quando nelle fila delle Merengues, si poteva trovare il meglio del calcio internazionale e mondiale.
L’investimento realizzato per conto di Nasser Al-Khelaifi dalla Qatar Investment Authority, durante il 2011, è stato un richiamo di immagine e di popolarità senza precedenti, sia per il club parigino, sia per lo sport e il calcio mondiale.
Attualmente il PSG conta tra le sue fila, campioni del calibro di Edinson Cavani, il campione del mondo Mbappé, la stella brasiliana Neymar, e ancora gli italiani Gigi Buffon, già campione del Mondo con l’Italia nel 2006 e ancora il talentuoso centrocampista 26enne Marco Verratti.
Quasi una sorta di brand, questo PSG, che a inizio stagione era dato addirittura come squadra favorita per la vittoria della Champions League 2018-2019. Il calcio però, lo sappiamo bene non è fatto solo di numeri e di star, visto che spesso il talento di un club non coincide con i risultati del campo.
Il calcio sta cambiando, come abbiamo visto a inizio stagione con la debacle del Real Madrid di Lopetegui, basterebbe chiedere a Pep Guardiola che è forse uno dei tecnici più moderni e con una visione d’insieme più ampia possibile, grazie alla sua grande esperienza in campo internazionale, avendo frequentato da giocatore primo e da allenatore poi, i principali campionati di massima divisione d’Europa, dall’Italia alla Spagna, passando per la Germania, prima di approdare alla Premier e al blasonato Manchester City.
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