Nel corso della mattina odierna, personale della Squadra Mobile presso la Questura di Salerno e del N.I.C. della Polizia Penitenziaria (Nucleo Regionale di Napoli), su delega della Procura della Repubblica di Salerno, ha dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal G.LP. presso il Tribunale di Salerno, nei confronti di 53 persone.
Agli indagati risultano contestati, a vario titolo, i delitti di associazione a delinquere finalizzata alla cessione di sostanze stupefacenti, di associazione a delinquere finalizzata all’introduzione illecita in struttura carceraria di dispositivi idonei alla comunicazione di soggetti detenuti, nonché, numerosi reati fine afferenti alle predette associazioni criminali.
Le attività investigative a Salerno – le cui risultanze sono state, allo stato delle investigazioni tutt’ora in fase di indagini e suscettive di ulteriori sviluppi, condivise dal G.L.P. — hanno consentito di ipotizzare che, dal dicembre 2020 all’ottobre del 2022, sia stata realizzata un’attività seriale di introduzione, all’interno della Casa Circondariale di Salerno, di telefoni cellulari, altro materiale informatico e sostanze stupefacenti di varia natura, segnatamente cocaina, hashish e marijuana.
Secondo l’ipotesi accusatoria il predetto materiale, successivamente, sarebbe stato commercializzato dagli esponenti della struttura associativa in favore degli altri detenuti a prezzi notevolmente maggiorati rispetto a quelli praticati “sul mercato”.
Secondo la prospettazione accolta, allo stato, dal GIP, dette illecite introduzioni venivano effettuate dall’esterno della struttura carceraria anche mediante l’utilizzo di droni, ovvero, attraverso consegne perpetrate durante i colloqui settimanali dei detenuti con i loro familiari, nonché, infine, attraverso l’invio ai detenuti di pacchi postali all’interno dei quali, unitamente a beni la cui introduzione era consentita, sarebbero stati occultati sostanze stupefacenti o microtelefoni.
È stato altresì disposto il sequestro preventivo di numerose Carte PostePay, comunque, nella disponibilità dei soggetti accusati di essere membri dell’associazione; ritenendo che su tali carte confluissero i proventi illeciti delle attività criminali riconducibili al sodalizio.
Aspetto particolarmente significativo dell’ordinanza è l’applicazione di provvedimenti cautelari anche per il delitto di cui all’art. 416 c.p. finalizzato alla perpetrazione di un numero indeterminato di reati riconducibili all’art. 391 ter c.p.; fattispecie incriminatrice, questa, recentemente introdotta nel tessuto ordinamentale dal D.L. 21 ottobre 2020 nr. 130, convertito con modificazioni nella L. 18 dicembre 2020 nr. 173.
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