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Dopo le misure adottate dal Governo per la gestione dei carburanti, le associazioni di categoria confermano lo sciopero per 48 ore.
Il ministro appello delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si è rivolto ai benzinai, chiedendo la revoca dello sciopero, visto solo come un “danno ai cittadini”.
Urso, Dopo l’ultimo incontro della scorsa settimana al ministero, che non ha dato alcun risultato importante , ha invitato le sigle di settore a prendere in considerazione le modifiche già apportate dal governo al decreto trasparenza.
La mobilitazione è stata organizzata da Faib, Fegica e Figisc/Anisa, che raccolgono circa il 70% dei 22mila distributori attivi in tutta Italia. Lo sciopero inizierà da oggi alle 19 e continuerà per 24 ore.
Lo sciopero coinvolge anche gli impianti self-service, mentre potrebbero restare aperti gli impianti self gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere, garantendo un accesso minimo ai servizi.
Il ministro Urso garantisce di star tenendo sempre aperto un tavolo di confronto finché non ci sarà una soluzione finale. Il ministro ha inoltre evidenziato il fatto che non ci saranno penalizzazioni o colpevolizzazioni verso gli scioperanti.
L’esposizione del cartellone, tra le misure proposte dal decreto, per Urso “aiuterà i consumatori a scegliere”. Ci sarà anche l’App gratuita che verrà creata per permettere ai cittadini di individuare nella loro area la pompa di benzina più conveniente. Aggiunge inoltre che “Non capisco come si possa scioperare contro la trasparenza, contro un cartello. E temo che non lo capiscano nemmeno i cittadini”.
Ma le associazioni di categoria non concordano con la spiegazione de ministro, ribadendo ancora una volta il loro dissenso verso le norme del decreto, soprattutto l’obbligo per ogni distributore di esporre un cartello con i prezzi medi regionali. La contro risposta dei gestori non accenna a placarsi, e si rischia di perdere ogni tentativo di dialogo.
I consumatori invece si schierano dalla parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy, e minacciano a loro volta un “contro-sciopero” degli automobilisti in tutto il territorio nazionale. Lo sciopero viene visto come “inutile”, poiché il decreto trasparenza è stato modificato così come richiesto dai benzinai, eliminando l’obbligo di esposizione del prezzo medio giornaliero e riducendone le sanzioni.
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