Caso Bibbiano, il processo mediatico: come coprire i magri risultati

Il Governo sta montando un vero e proprio caso mediatico ai danni del Caso Bibbiano. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato Alfonso Bonafede

Un caso mediatico senza precedenti che, a conti fatti, serve a ben altro obiettivo. Dopo la continua polemica montata da Di Battista, ora interviene un altro “attore” sul Caso Bibbiano. Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia del Movimento 5 Stelle, ha di nuovo gettato fuoco sulla benzina, alimentando nuove polemiche. Il politico, infatti, ha annunciato di voler approfondire l’inchiesta. Tramite un post su Facebook, ha “minacciato”, di fatto, il Partito Democratico, dichiarando di voler andare fino a fondo nella vicenda.

“Domattina firmerò l’atto con cui istituirò al Ministero una Squadra Speciale di Giustizia per la protezione dei bambini. L’obiettivo è fare in modo che il sistema giustizia possa avere il monitoraggio costante e serratissimo di tutto il percorso dei bambini affidati. Tutti gli operatori dovranno sentire il fiato sul collo da parte della magistratura che effettuerà i controlli. Il primo passo sarà una banca dati omogenea che attualmente manca. Quanto emerso nell’inchiesta “Angeli E Demoni” non deve accadere mai più.” ha dichiarato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

“È un impegno che ho preso, per quanto riguarda le mie competenze, anche di fronte al Parlamento e che ho intenzione di portare avanti con la massima determinazione. La magistratura farà i propri approfondimenti in piena autonomia e indipendenza ma è evidente a tutti che il caos degli affidamenti, spezzettato tra le varie competenze e ulteriormente stravolto da conflitti di interesse e collegamenti malati con la politica, non può più proseguire. È necessario portare avanti investimenti e modifiche di legge per tutelare e proteggere i bambini. La giustizia farà il suo dovere. E sarà inflessibile.” ha poi concluso.

Il Caso Bibbiano, però, giunge al punto giusto per il Governo. L’attenzione mediatica si sposta e tutti se ne avvantaggiano.

L’attività politica che latita

Il Caso Bibbiano, inutile dirlo, è un toccasana per il Governo. Negli ultimi periodi, infatti, stiamo assistendo quotidianamente ad un “teatrino delle marionette” che ha del grottesco insito in sé. Questo superfluo scontro tra il Movimento 5 Stelle e il PD è un perfetto distrattore, in quanto copre in modo pressoché totale le nefandezze dell’esecutivo. Un esecutivo il quale ha una palla al piede grande come una casa (inutile dirlo: è Salvini), che lavora molto meno di un disoccupato e spende il suo tempo ad aumentare il proprio consenso, per un puro ritorno politico.

Il Caso Bibbiano ha avuto, naturalmente, un grandissimo riscontro mediatico soprattutto sui social. E ancora una volta, il partito che è passato dalla parte del torto è il PD. Ancora non è stato dimostrato nulla dal punto di vista giudiziario, ma della giustizia il Governo non se n’è mai preoccupato molto. L’importante è conquistare il pubblico di Facebook attraverso dichiarazioni forti, che attacchino direttamente l’avversario e non gli lascino spazio. Ed ecco che si attiva la cosiddetta “macchina del fango“.

Quella che il Movimento 5 Stelle sembra aver completamente smarrito nei confronti di Salvini. Del resto, per salvare le tanto odiate “poltrone”, si deve scendere a patti con l’alleato più forte. In poco meno di un anno e mezzo, la forza prorompente del partito di Governo si è completamente azzerata, sotto i colpi di una Lega che è diventata il carro armato della situazione.

A latitare, ancora una volta, è l’attività politica, con provvedimenti che faticano ad arrivare (se non sotto forma di decreto) e l’alleato Salvini che attacca a tutta forza. Insomma, un momento nero per il Movimento 5 Stelle, che tenta di sviare l’attenzione tramite il Caso Bibbiano. Ma gli italiani si sono già svegliati, è troppo tardi. E i sondaggi sono in ribasso.