6 Maggio 2019 - 15:10

Caso Siri, Paragone attacca duramente la Lega

Gianluigi Paragone

Gianluigi Paragone mette i paletti e invita Siri a lasciare il Governo. Nel frattempo, avverte anche la Lega sulla possibilità di tornare con Berlusconi

Il caso che ha spaccato a metà il Governo promette di fare ancora disastri. Armando Siri è ancora sulla bocca del Movimento 5 Stelle, che invita nuovamente il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti a dimettersi e a lasciare l’esecutivo. Ospite di una trasmissione in radio, il senatore Gianluigi Paragone ha attaccato frontalmente la Lega a tutto spiano.

Armando Siri? Per noi del M5S non c’è nessuna polemica. Siri si dimetta, così la smettiamo con questo teatrino. La politica si può fare anche fuori dal governo. Quindi, voglio dire a Siri che non è che se uno non fa il sottosegretario, va in galera o su Marte. No, viene alla Camera dei Deputati e continua a lavorare. Abbiamo un fatto chiaro e limpido. C’è un sottosegretario alle Infrastrutture che si occupa di energia. Non è la sua delega, quindi questo vuol dire che quel rapporto di amicizia e imprenditoriale che lo lega ad Arata è un rapporto che va al di là della sua delega ministeriale. Siri non è un membro della Commissione delle Attività Produttive, ma un sottosegretario, cioè colui che in quel ministero si occupa di una delega specifica. E un sottosegretario alle Infrastrutture non ce l’ha manco dipinta la delega all’Ambiente e all’Energia.” ha dichiarato Paragone.

Stoccata finale a Matteo Salvini: “Stando anche a dei recenti sondaggi, la maggior parte dei cittadini italiani dicono che Siri si dovrebbe dimettere. Secondo me, Salvini, che è sempre molto attento ai sondaggi, non sa come uscire e fa un po’ come quei calciatori che, quando finiscono in fuori gioco, si innervosiscono. Il sottosegretario andrà via: che se lo metta bene in testa.