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Una grande vittoria per ateismo e agnosticismo. Secondo quanto stabilito da un verdetto odierno della Cassazione, infatti, gli atei e gli agnostici hanno lo stesso diritto dei fedeli delle diverse religioni di professare il loro credo “negativo“. A stabilirlo è stato proprio il grado ultimo di giudizio, che ha accolto il ricorso della Unione Atei Agnostici Razionalisti contro il Comune di Verona. Quest’ultimo aveva negato loro di affiggere manifesti. Tra i loro avversari vi era infatti il sindaco di centrodestra Federico Sboarina.
“Sarà vietato discriminare atei e agnostici nella professione di tale pensiero. Per il principio supremo di laicità dello Stato deve essere garantita la pari libertà di ciascuna persona che si riconosca in una fede, quale che sia la confessione di appartenenza, anche se si tratta di un credo ateo o agnostico, di professarla liberamente. Anche ad atei e ad agnostici discende il diritto di questi ultimi di farne propaganda nelle forme che ritengono più opportune”. L’unico “vincolo” è che la propaganda non si “traduca nel vilipendio della fede altrui” o in aggressioni e denigrazioni.” ha sancito la Corte di Cassazione.
Ora la Corte di Appello di Roma dovrà rivedere il suo giudizio e prendere in seria considerazione la richiesta di risarcimento di danni morali avanzata dell’UAAR nei confronti del Comune di Verona per la discriminazione subita nell’estate di sette anni fa. Ateismo e agnosticismo hanno effettivamente trionfato.
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